La riforma della scuola media Parole vere e buone e sante! Ma dove troverà il disgraziato insegnante il tempo per fare tante belle cose? Assillato dall'obbligo di "esaurire il programma," schiavo egli per il primo dell'incubo enciclopedico, minacciato dalla visita di un ispettore il quale direbbe chi sa che cosa se gli alunni non sapessero ripetere appuntino tutto ciò che... l'ispettore ha studiato e imparato nella sua lunga vita, il maestro non può indugiarsi a spiegare, approfondire, ripetere, interrogare, assicurarsi che gli alunni abbiano davvero capito e sieno divenuti, studiando, meglio capaci di capire per l'avvenire: conta quante ore di lezione utili metta a sua disposizione l'anno scolastico; divide le pagine del libro di testo secondo le ore di lezione, e via a rotta di collo, senza perdere un minuto solo di tempo, finché l'ultima pagina non sia divorata. II Siccome quella dottrina profonda, che è necessaria al maestro perché egli possa infondere negli alunni la enciclopedica "cultura generale" non si può umanamente pretendere in chi debba disperdere i suoi stud1 su campi troppo numerosi e troppo disparati, ecco che gl'insegnanti "dotti" si ottengono specializzandoli e moltiplicandoli. E, a lasciar fare gli specialisti, il numero degli insegnanti continuerebbe a moltiplicarsi all'infinito. Non è stato chiesto forse dalla Società dei naturalisti di Napoli che le scienze naturali siano divise fra un professore di scienze biologiche e un professore di scienze fisico-mineralogiche? Non chiedono continuamente i Congressi geografici la divisione nelle scuole medie della geografia fisica e antropica da tutti gli altri insegnamenti,5 salvo a chiedere in seguito la divisione della geografia fisica dalla geografia antropica, e magari un insegnante speciale per la geografia antropica dell'Asia, e un altro per quella dell'America? Non chiedono molti insegnanti di ginnasio inferiore la divisione dell'italiano dal latino? Non si è parlato anche di dividere il latino dal greco nel liceo? Meno teorie - ragionano gli specialisti - il professore dovrà conoscere, e piu a fondo studierà, e meglio cioè in maggior dose insegnerà quell'unica che deve sapere.6 5 Si opposero nel recente Congresso di Venezia alla proposta della divisione il Ricchieri e il Mori, due geografi ai quali la specializzazione non ha messo i paraocchi; e il Mori con simpatica sincerità disse chiaro e tondo, che "non vogliono l'unione della geografia con la storia, da una parte gli insegnanti di geografia, a cui sarebbe troppo grave peso studiare la storia per doverla insegnare, e dall'altra i professori di storia, che finora hanno potuto far a meno delle cognizioni geografiche" ("Corrente," numeri 22 e 29 giugno 1907). I soli alunni non possono fare a m~no né delle cognizioni storiche, né delle geografiche: essi hanno il dovere di saper tutto: non c1 sono che gli insegnanti i quali abbiano il diritto di non saper niente fuori della loro specialità. 6 La questione, se fosse meglio distribuire gl'insegnamenti per classe o per materie fu discussa dal Collegio degli esaminatori nel febbraio 1888. Con 17 voti favorevoli, 9 contrari e 4 astenuti (!), fu ammesso il principio caldeggiato dal Ministero che "fosse utile distribuire per materie l'insegnamento nei Ginnasi e nei Licei": e da un consesso di specialisti era difficile aspettare altro. Ma questi specialisti erano anche quasi tutti uomini d'ingegno e pratici della scuola: perciò, accettando in massima la divisione per materie dichiararono di non escludere "che per ragioni 287 BibliotecaGino Bianco
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