Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi di riforma scolastica detta società e del suo legittimo rappresentante, cioè dell'" uomo e del cittadino"; poi si suppone che l'alunno - poco importa se destinato ad essere medico o fattorino telegrafico, ma~stro elementare o capofabbrica in un'officina elettrica - sia lui, proprio lui "l'uomo e il cittadino" in questione; poi si suppone che "l'uomo e cittadino" debba imparare ogni cosa nella scuola, non abbia nessun modo di coltivarsi da sé fuori della scuola, non abbia nessun dovere di continuare a studiare dopo che sia stato licenziato dalla scuola: "l'uomo e il cittadino" prende la licenza per farla finita con gli studi, come ha presa la prima comunione per farla finita con la fede, come prenderà moglie per farla finita con l'amore; finalmente si afferra "l'uomo e il cittadino," e - in fretta nelle scuole di piu breve durata, piu a rilento nelle scuole piu lunghe - gli s'ingozza farragino1 " 1 l"L l" 1 l"' samente tutta a cu tura genera e. a qua e cu tura genera e e canonizzata nei cos1 detti programmi: cioè in cataloghi solenni e tassativi e universali, in cui è triturata e ben disposta la enciclopedia di tutte quelle scienze e lettere, delle quali "sarebbe strano" non fosse infarcita "la cultura generale dell'uomo e del cittadino"; e i programmi di tutte le scuole hanno, all'infuori di alcune materie speciali, un grosso fondo di materie comuni; e press'a poco eguali per tutte le scuole sono gli. indici enciclopedici delle materie comuni; e guai all'insegnante, che non "esaurisce il programma"; guai all"' uomo e cittadino," che non dia prova nell'esame di averlo per intero smaltito! Con quali criter1 questi programmi sieno stati compilati, per quali motivi sia stato dichiarato necessario alla "cultura generale dell'uomo e del cittadino" uno studio a preferenza di un altro e in ciascuno studio un gruppo di nozioni a preferenza di un altro, sarebbe razionalmente impossibile determinare. In generale i programmi sono stati messi insieme da commissioni di specialisti, ognuno dei quali "trovava strano" che l'alunno non fosse informato di tutto ciò che al compilatore del programma sembrava interessante, e concepiva il programma come l'indice di un ipotetico perfetto manuale per l'insegnamento di quella data materia da impartirsi a un uomo astratto. Al primo specialista ne succedeva dopo un certo tempo un altro, e questi rimaneggiava il manuale ideale secondo nuovi criter1, e introduceva ope legis la propria dottrina nella "cultura generale" di tutto il genere umano. Di certo programma scientifico di una delle nostre scuole si racconta sottovoce dai bene informati - e se non è vera, è bene inventata: chi non sa che la leggenda è qualche volta piu vera della storia? - si racconta che fu messo insieme, non dal professore. universitario, che ufficialmente ne aveva l'incarico, ma dall'assistente del medesimo, il quale credé suo dovere fare in esso sfoggio di tutta la propria scienza e per eccesso di umiltà pensò che quanto egli aveva imparato in tanti anni di studio potesse essere appreso da tutti gli scolaretti del regno. Si scoprono paesi nuovi, si misura una montagna la cui altezza era prima sconosciuta, si determinano con cifre statistiche sempre piu esatte 284 BiblioteGaGino Bianco

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