Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La riforma della scuola media sia_sempre o_q_uasi sempr: in ~agion diretta dello splendore degli istituti e dei laboratoru. Ma come il savio filologo non imprenderà nella città x ricerche e studii che richiedano il sussidio di una biblioteca come il British Museum, cosi saprà limitare il campo delle ricerche sue il savio naturalista. Esemplificherei, se non temessi di dire troppi spropositi: non è sproposito dire che, circoscrivendo accortamente e adattando ricerche e studi alle condizioni di una piccola città e di un modestissimo laboratorio, è possibile, con una dotazione non addirittura irrisoria, lavorare, produrre, nella peggiore ipotesi non perdere l'abitudine e il gusto del lavoro scientifico. Non è dunque utopia neppur questa, che la grande nazione civile destini utilmente qualche migliaio di lire agli scienziati della città x; né a conclusioni diverse giungeremmo per la palestra e la ginnastica, per il disegno, per il canto corale e la musica. 4 È facile dedurre le conseguenze di ciò che ho detto finora. Un governo forte, onesto, illuminato, consapevole dei suoi doveri ma anche dei suoi diritti, può e deve ottenere, otterrà dal parlamento quanto occorre per riformare sul serio annualmente quattro, cinque, non oso dire dieci scuole in altrettante città x: la forza e il senno degli uomini di governo si dimostrerà appunto nel cominciare da quelle che ne hclnno maggior bisogno, da quelle regioni che, sia di chi si voglia la colpa, per istruzione e per cultura fanno vergogna. Non tutte le scuole sono nelle condizioni che ho rappresentate, lo so bene: fra cinquecento ne troverete forse cinquanta in edifizii decenti, cinquanta con buone biblioteche, cinquanta con mediocri gabinetti scientifici ecc., persino taluna troppo piu ricca, che non occorra, dell'una o dell'altra dote: non ne troverete forse una sola in tutta Italia per cui non sia indispensabile provvedere con adeguati mezzi o all'edifizio, o alla biblioteca, o ai gabinetti, o alla palestra ecc. Or chi faccia l'addizione di codesti "adeguati mezzi," per ottimista che sia, dirà quello che diciamo noi: una riforma di tutte insieme le nostre scuole medie è sogno vano, se pur non è di peggio! Ma, ahimè - io che credevo di sapere evitare le troppe chiacchiere inutili, ho scaraventato un diluvio di parole contro un mulino a vento. Le riforme organiche, che m'indugio a rappresentare cosi enormemente dispendiose, debbono essere innanzi tutto riforme di "metodi," e i metodi su per gl'italici mercati non costan nulla. Eccomi dunque costretto _a riaffermare quelle mie molto innocenti convinzioni che furono spesso qualificate come scetticismo pedagogico. Mi duole, miei cari amici, di entrare in un discorso che, fra il resto, mi sedurrà a trasgredire uno dei piu sa4 Siccome sono in vena di farmi canzonare anche dagli uomini positivi, voglio dire, almeno in una nota che in nessuna scuola media dovrebbe mancare il disegno, il canto, co~al~ ~ la n:iusica. Quante' ora la settimana? Parecchie. Gli orarii sulla carta spav~ntano,_ pe_rche c1 s1 munagma gl'infelici ragazzi tutte quelle ore curvi sui libri o faticosamente scnbacchianu filosofiche e fìlo_logiche e matematiche astruserie. Non si pensa che svago, che ristoro possono essere ~ltre ore did: non-disoccupazione, con l'amorevole assistenza di insegnanti colti e che... non abbiano fretta 1 andare ad insegnare altrove. 275 BibliotecaGino Bianco

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