Problemi di riforma scolastica sa, ufficialmente, sono consacrati alla ammirazione universale? E si badi bene: la biblioteca scolastica della città x deve essere senza confronto piu ricca della biblioteca di una scuola di Firenze: non occorre dirne le ragioni. Essa sarà l'unica biblioteca della città e distretto: direte generosità inconsulta la mia, se crederò che debba servire non alla scuola soltanto, ma a tutti i desiderosi d'istruzione? E i maestri? Quando li avrete pagati bene, potrete anche pretendere che ciascuno di essi spenda in libri... 200 lire l'anno. Ma la "ricca" collezione di libri che si faranno in tal modo, dovrà bastare a tenerli scientificamente desti, senza che pensi generosamente anche ad essi la biblioteca della scuola? È forse utopia pretendere che una grande nazione civile spenda venti o trentamila lire, in libri di prima necessità scientifica e di cultura, per la biblioteca scolastica della città x, e con l'assegno annuo di un paio di migliaia di lire ne assicuri l'incremento ?3 Non ho finito. I gabinetti e i laboratorii scientifici di quelle scuole non vorremmo già lasciarli cosi come sono. Non ho potuto sapere quanto valga in danaro quello che c'è dentro, e non escludo vi sia qualche macchinario decorativo storicamente prezioso e qualche oggetto raro: so che per esempio le macchine di Fisica giovano egregiamente a confermare negli scolari la sana credenza esser vana superbia dell'uomo voler riprodurre i misteriosi procedimenti della santa natura; so che sotto il miglior microscopio, di cui dispone il professore di Storia naturale, la zampa di una mosca appare tanto mirabilmente ingrandita da scambiarla con la zampa di un moscone. Ma se nella città x vorremmo per le materie scientifiche insegnanti a modo, stabili e non di passaggio, i gabinetti e i laboratorii dovranno poter servire un po' anche alla ricerca scientifica: altrimenti che cosa faranno laggiu quei disgraziati, tanto piu disgraziati quanto piu amanti di lavorare, di produrre, di non fossilizzarsi? Molti rideranno di cosi utopistica pretesa; non riderete voi, che sapete quanto invece essa è modesta. Per la città x non pretendo i milioni che si profondono nei grandi istituti e laboratorii fisici, chimici, biologici, patologici, fisiologici ecc. ecc. ecc.; forse esiterei perfino a desiderarli; perché dubito forte che la fecondità scientifica 3 Da una città suppergiu come la città x mi scriveva, alcuni anni fa, un giovane filologo, di molto talento, insegnante coscienzioso ed efficace: "Sono qui da un anno. Non ho famiglia, ho abitudini molto modeste, ho buona salute: sbarco bravamente il lunario senza troppe privazioni. Mi pare che i miei scolari mi vogliano molto bene. Mi trovo spesso con parecchi di loro fuori di scuola; in iscuola anche vengono parecchi fuori orario, a leggere con me del greco e del latino, naturalmente non troppo difficile. Erodoto li interessa vivamente... Insomma, non mi mancherebbe nulla, se potessi anche tenermi un po' a giorno degli studi filologici, e continuare io stesso a lavorare sull'argomento che Ella sa. Mi basterebbe, anzi supererebbe ogni mio desiderio, avere a disposizione le collezioni Teubneriana e Didotiana, i manuali recenti di letteratura, di antichità, di epigrana, Iwan Mueller, DarembergSaglio, Pauly-Wissowa, Roscher e simili: e con quel poco di libri specialissimi che posso acquistare ed acquisto io stesso, crederei di poter far qualche lavoro non affatto inutile. Ma nella nostra biblioteca (!) non trovo che qualche copia di testi scolastici (di Platone il solo Critone: chi sa perché?), dieci o dodici volumi della collezione Pomba, la letteratura greca di Silvestro Centofanti, la prima edizione dell'Italia antica del Vannucci e via di questo passo. Mi dica un po' Lei come debbo fare. O piuttosto dica una parola in mio favore a ***, perché mi trasferisca dove vuole, purché ci sia un po' di biblioteca utile" ecc. 274 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==