1A riforma della scuola media Varii e molteplici argomenti sono da voi addotti a dimostrare quanto assurda cosa sarebbe metter sossopra tutte o molte delle nostre scuole anche se si fosse sicuri della superlativa bontà delle riforme che per avven~ tura si proponessero. Ottimi argomenti, senza dubbio; ma io avrei desiderato veder messo meglio in luce un argomento brutale, toccato bensI anche da voi, ma non sviluppato abbastanza. Non che l'omissione sia grave per quella tal vostra dimostrazione, che anche cosI è riuscita perfetta; ma perché l'evidenza di quel brutale argomento sarebbe apparsa, forse, anche agli occhi di parecchi cultori di riforme universali a rullo di tamburo e... sulla carta. Date le condizioni presenti delle scuole italiane, ogni riforma su va- . sta scala presuppone la possibilità di spese senza confronto maggiori delle attuali. 1 Credere o far mostra di credere che in centinaia di paesi e paeselli quattro pareti ammuffite, cento volumi scompagni, un gatto impagliato e qualche ciottolo del vicino torrente, quattro o cinque dottori in lettere o scienze continuamente in arrivo o in partenza, costituiscano l'edifizio scolastico, la biblioteca, il laboratorio scientifico e il museo, il corpo insegnante, è stoltezza per non dir peggio. E persistendo cosI misere condizioni, proporre riforme organiche a breve scadenza, sia pure per "irrobustire il classicismo" e per far dotti ad un tratto milioni di italiani, è per lo meno fatica vana: è delitto, ove sia pronto qualche ministro a tradurle, legalmente o illegalmente, in atto. Di delitti siffatti bastino quelli già compiuti. Ma dire che riforme organiche universali importeranno spese senza confronto maggiori delle attuali, è espressione troppo vaga: giova, io credo, rappresentarci approssimativamente quanto di piu s1 dovrebbe spendere. E comincerò dagli insegnanti. Non discuterò con voi delle leggi recenti.2 So che le giudicate molto diversamente da me, né importa ora definire se abbiate ragione voi od io. Forse siamo d'accordo nell'augurio che un prossimo aumento di stipendio sia ottenuto con... metodi diversi! Comunque, la condizione economica presente dei professori secondarii è certamente molto migliore di quel 1 Nella Relazione della Commissione Reale per l'ordinamento degli studi secondari (a cura del Ministero pubblica istruzione, 1909), pubblicata dopo .quat.tro anni di. lavor_o, _l'elemento nuovo fu dato appunto dalla serietà dell'indagine sulle _co!1d1z10~1concr~te, m cm st sv<;>lgev_a l'insegnamento secondario. Sullo stato di logoramento, dt. 1_ns~ffic1enza,dt abban~ono. deglt .edt: fici sul materiale didattico e scientifico, sulle attrezzature 1g1emche furono raccolti datt esaunentl e v'eritieri, che ancora oggi si leggono con grande disagio. [N.d.C.] . . . . . 2 Si allude alla legge del 5 maggio 1906, n. 142 sullo stato gmr1d1co. de1 prof~sson. Vi si sanciva che le cattedre potevano essere occupate solo per concorso; vemv~n~ a_bohte . le abilitazioni ministeriali sia per titoli che per concorso; venivano. fiss~te le. m_odaltta d1 nomm~ dei vincitori in ordine di graduatoria, le garanzie per i trasfenmentt a. nc~1e~ta .e p~r quellt eccezionali; si istituivano i concorsi speciali per l'assegnazion~ de~le. sedt pr~ncipalt; si graduavano le sanzioni disciplinari; si aboliva l'ordinamento a ruoli ~hm~1,. c~e. vmcolava _le promozioni di grado e di classe alla disponibilità dei posti resi vacanti; s1 1st~tu1va una Giunta supenore per la Pubblica Istruzione in parte ~lettiva. Il progetto era stato m prec~denza prer 1t;J5 agli iscritti alla Federazione per essere discusso e fu approvato a larga _magg~oranza ne (cfr. gli Atti del Congresso Nazionale degli insegnanti delle scu_ole medie, Milano, 25-28 s::: tembre 1905, Pistoia, tip. Sinibaldiana, G. Flori & C., 1905). Ct volle un anno e mezzo P ché il progetto divenisse legge. [N.d.C. J 271 BibliotecaGino Bianco
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