L'ordine del giorno Salvemini-Corbino sulla futura azione federale davvero degni di un nuovo aumento di stipendio, se dopo sei anni di discussioni e di vita associata non sapessero presentare al paese, all'infuori di nuove rivendicazioni economiche, nessun'altra proposta di riforme scolastiche. L'ordine del giorno Salvemini-Corbino sulla futura azione federale1 "Il convegno regionale di Palermo fra gli insegnanti delle Scuole medie, mentre afferma la necessità che niiovi provvedimenti legislativi intervengano a correggere le deficienze e le ingiuste sperequazioni determinate dalla legge sullo stato economico; deplorando vivamente che in questi ultimi due anni tutti quegli insegnanti o gruppi di insegnanti, che si tennero trascurati o danneggiati dal progetto di legge sullo stato economico e dalla legge definitiva, abbiano presentato al governo, al parlamento, ai giornali le loro domande, ognuno per conto proprio, senza chiedere per esse la sanzione della Federazione nazionale e dei suoi legittimi rappresentanti (congressi nazionali, referendum e Consigli Federali), oppure ribellandosi contro i deliberati delle autorità federali, quando non riescivano favorevoli alle dette domande; deplorando in modo speciale che a quest'opera incomposta e dannosa di agitazioni non sempre legittime abbiano dato largo contributo le Sezio.:. ni stesse della Federazione, per errato concetto dei rapporti federali, per malinteso desiderio di concordia, per scarsa energia nel resistere alle pressioni degl'interessi individuali; respingendo la teoria, che canonizzando tutti gli errori passati, tende ad asservire la Federazione, senz'alcuna facoltà di revisione e di controllo, a tutte le rivendicazioni, legittime o illegittime che siano, di qualunque organizzazione speciale di gruppo e di categorie; considerando che alle organizzazioni speciali, se si deve riconoscere la piu incondizionata libertà di formazione e di vita nel senso stesso della Federazione, si deve energicamente negare ogni competenza a decidere in ultima istanza su questioni di giustizia distributiva, in cui i soci di esse si trovano ad essere giudici e parti; e si deve soprattutto impedire che usurpino i poteri dei Congressi nazionali e del Consiglio Federale, e assu1 Da "Nuovi Doveri," 15 agosto 1907. [N.d.C.] 267 BibliotecaGino Bianco
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