Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi di riforma scolastica il quale non si avranno mai a mio parere esami seri, ma anche in un sistema di esami di semplice promozione e licenza sarebbe inutile e dannoso. Inutile agli alunni, per i quali - quando sono veramente bravi - lo sforzo dell'esame non solo non rappresenta nessuna grave e pericolosa difficoltà, ma è compensato da grandi soddisfazioni morali. Dannoso alla scuola, perché quando dall'esame sieno esentati i migliori, vien meno agli esaminatori - i cui giudizi sono in buona parte relativi - quell'elemento di confronto che tenderebbe a tenere alto il minimo di capacità richiesto per il passaggio; e in siffatte condizioni le esigenze degli esaminatori si deprimono, e si rende meno rigida quella selezione della scolaresca, che deve essere l'intento principale dell'esame. E gli argomenti, che il Mandolfo adduce a sostegno della sua proposta, se dovessero essere considerati validi, dovrebbero portare o all'abolizione di qualunque esame, o almeno ad abolire l'esame, soprattutto per quei mediocri pei quali il Mondolfo li vuole conservati. La, scuola deve preparare alla vita e non al diploma; deve formare l'uomo pensante e il carattere e non il pappagallo ripetitore d'imparaticci; il valore di un alunno non può risultare da interrogazione di pochi minuti; agli esami l'alunno si trova in condizione anormale; ecc. ecc. Aboliamo, dunque, tutti gli esami: non solo quelli delle scuole secondarie, ma anche quelli della università, ma anche quelli di concorso alla soglia di ciascuna carriera. Ma chi ci dirà allora se l'alunno è preparato alla vita? E dato che qualcuno debba pure esservi a compiere quest'ufficio, potrà compierlo altrimenti che col rilasciare un ... diploma? E l'alea dell'esame e la difficoltà di determinare il valore di un alunno non è maggiore proprio per coloro che non si elevano troppo al di sopra della media, e minore per i piu bravi? Sicché mai, dunque, esentare dall'esame proprio questi ultimi, e infliggere l'esame proprio ai primi? A queste conseguenze assurde si arriva, quando si prenda a base del proprio ragionamento non ciò che avviene nella immensa maggioranza dei casi, ma si cerca di costruire il sistema ·degli esami ad uso e consumo di quei rarissimi alunni, che sono realmente nervosi, e che non fanno nell'esame la commedia della tremarella per dissimulare la loro ignoranza, e pei quali l'esame rappresenta davvero un pericolo. Ma a questi casi eccezionalissimi, provvede il buon senso e la pietà dei maestri, ai quali tutti sappiamo che, se un rimprovero si deve fare, non è proprio quello d'una troppo cieca . ' seventa. Certo vi sono insegnanti, i quali, essendo essi per i primi niente altro che pappagalli ammaestrati, fanno non solo dell'esame - che sarebbe meno male! - ma di tutto il loro insegnamento un esercizio di pappagallismo. Vi sono professori di ginnasio inferiore, che nella commissione dell'esame di maturità invece di correggere col buon senso i difetti di questa sciocca istituzione, invece di consigliare i maestri elementari a badar meno alla "cultura generale dell'uomo e del cittadino," e piu ad educare la intelli262 BibliotecaGino Bianco

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