Problemi di riforma scolastica e la relatività delle istituzioni e delle idee, e i rapporti di casualità o d'interdipendenza che stringono fra loro i fenomeni consecutivi e contemporanei." E cosf per le altre materie e per le altre scuole.2 Questa idea non esclude affatto che, il Ministero incarichi persone competenti - ecco un'altra delle funzioni del futuro ispettorato, quale non è voluto dalla burocrazia - di aggiungere al programma vero e proprio di ciascuna materia un insieme di istruzioni, le quali cerchino di facilitare al professore il suo compito, chiarendo bene i fini che egli deve rag-giungere, indicando gli argomenti o gli autori che meglio si prestino allo scopo, consigliando un ordine piuttosto che un altro nello sviluppo della materia, accennando i migliori libri di testo, e cosf di seguito: ma il professore dev'essere sempre assolutamente libero di allontanarsi dalle istruzioni ufficiali, a patto che egli dimostri per mezzo degli esami che gli alunni sono stati da lui condotti a quel fine che il programma assegnava. E questi esami non possono essere evidentemente che esamt d'ammtssione, in cui l'esaminatore non deve vedere se l'alunno sa la materia - dove comincia, dove. finisce la materia? anche coi programmi circostanziati, quali vengono comunemente concepiti, sarà mai possibile segnare obbiettivamente, i confini della materia? - ma deve assicurarsi interrogando l'alunno sulla materia studiata durante l'anno se ha capito e se è capace di capire ciò che studierà in seguito. Cioè negli anni di ammissione l'alunno deve presentarsi all'esaminatore con la nota degli argomenti svolti durante l'anno, autenticata dal professore e dal preside; e su questa nota, non fuori di essa, deve essere interrogato. 2 Oggi no1 m Italia, come ha osservato1 già profondamente il nostro KIRNERin quella mirabile relazione che preparava pel Congresso di Milano sui Criteri fondamentali per una riforma della istruzione media. (Scritti e discord raccolti e pubblicati col patrodnio della Federazione, Bologna, presso il prof. E. Lovarini, 1906, pp. 223 sgg.), non abbiamo proe:rammi nel senso che abbiamo indicato nel testo: cioè a nessun professore è indicato il fine educativo che egli deve raggiungere, ma a ciascuno è messa sotto gli occhi la nota degli argomenti da trattare, nota che per alcune materie, come per la matematica, è molto particolareggiata, e per altre materie, come la storia e le scienze naturali, indica solo i limiti estremi entro cui è lecito all'insegnante muoversi in piena libertà. Alcuni insegnanti, cioè, sono soggetti a un regime di dispotismo cieco, che per fortuna da nessuno è preso sul serio in mancanza di ispettori; ad altri è riconosciuta ufficialmente la piu sconfinata anarchia, e questa sarebbe una fortuna se tutti sapessero trovare e -proporre da sé del proprio insegnamento nella propria scuola quel fine educativo, che i cosf detti programmi non impongono, ma non negano nemmeno. La quale mancanza di veri e propri programmi a tergo nei regolamenti ufficiali e nelle teste dei professori è, come dimostra mirabilmente il Kirner, causa ed effetto, nello stesso tempo, del nostro ordinamento scolastico sbagliato, nel quale ciascuna scuola raccoglie svariatissimi gruppi di alunni aventi esigenze diverse, e perciò è costretta a confondere fra loro fini diversi ed inconciliabili. La riforma dei programmi e degli esami, dunque, come qualunque altra riforma, compresa quella dell'ispettorato, -non si può concepire armonicamente se non in funzione della generale riforma scolastica, in attesa della quale bisogna solo contentarsi di far funzionare i sistemi tradizionali meno peggio che sia possibile, e non sconvolgerli definitivamente con provvedimenti parziali, di cui non si vede la coordinazione con un sistema generale di riforme. Partendo da questa teoria, io sostenni fino dai primi giorni nella Commissione Reale che questa dovesse invitare il Ministero a non prendere nessuna iniziativa di particolari riforme prima d'avere sott'occhio i resultati complessivi degli studi della Commissione; ma i burocratici - che hanno il loro sistema, e sperano di attuarlo con piccole riforme parziali tutte coordinate al loro scopo, a cui la gallina deve arrivare senza avvedersene e senza strillare, e perciò fanno un ostruzionismo furioso contro qualunque idea che non rientri nel loro sistema e non ne faciliti l'esecuzione - i burocratici combatterono accanitamente questa mia proposta, la quale viceversa è stata sostenuta in questi giorni alla Camera dall'on. Salandra, ed è stata sanzionta dal voto unanime dell'Assemblea. 256 BibliotecaGino Bianco
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