Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Risposta1 Se l'esame di ammissione, sostituito all'esame di promozione e di licenza, dovesse aver l'effetto di accentuare l'indirizzo informativo erudito ' ' verbale che oggi purtroppo prevale negli studi secondari, a danno della funzione educativa di questi, come teme il Levi nell'interessante articolo, che sono lieto di avere provocato con le mie proposte... eccentriche, ma frutto di lungo, se non fortunato, studio della questione, io mi guarderei bene dall'insistere sulle mie idee, e pregherei i lettori dei Nuovi Doveri di tenere le mie parole come non dette. Ma tutta la critica del Levi si fonda sulla presupposta - ma dallo stesso Levi non desiderata - esistenza di quello che comunemente si chiama programma, cioè di quella specie di lista di trattoria o di indice di manuale, in cui sono enumerati determinatamente e tassativamente per ciascuna materia gli argomenti che il professore deve esaurire durante l'anno, pena la scomunica, e gli alunni devono sapere agli esami, pena la bocciatura: e l'insieme delle nozioni enumerate nei singoli indici di manuali costituisce la famigerata "cultura generale dell'uomo e del cittadino,,, ovverosia la enciclopedia del perfetto cretino. Il programma, invece - quale è concepito da quegli studiosi di questioni scolastiche, che io giudico piu autorevoli fra tutti, perché ... la penso come loro - se deve essere preciso e categorico nell'indicare al maestro il fine educativo che egli ha l'obbligo di raggiungere nel suo insegnamento, deve lasciargli la piu assoluta libertà cosf nella scelta degli argomenti, mediante il cui studio egli deve condurre gli alunni al fine. proposto, come nella scelta degli espedienti didattici col cui aiuto egli possa piu agevolmente raggiungere il fine. Al professore di matematica, per es., il programma non deve dire: "Voi dovete insegnare queste e queste teorie, e guai a voi se non le insegnate tutte"; al professore di storia non deve sciorinare una lista ufficiale di nomi e date e rivoluzioni e battaglie, di cui debba essere tappezzata la memoria dell'alunno; ma al primo deve semplicemente dire: "Il fine del vostro insegnamento nel liceo-ginnasio è di educare i vostri alunni al rigido ragionamento deduttivo mediante lo studio di quelle teorie matematiche le quali meglio vi sembrino appropriate allo scopo"; e al secondo: "Il fine del vostro insegnamento nel liceo-ginnasio è di preparare i futuri cittadini delle classi dirigenti all'esercizio e al compimento dei loro diritti e doveri civili e politici, educandoli mediante lo studio di quei fatti storici che sembrino appropriati allo scopo, a sentire ed osservare la complessità della struttura sociale, e la continuità del processo storico, 1 Da "N1,1ovi Ooveri/' 30 tliut1no 1907. ~N.à.C.] 255 BibliotecaGino Bianco

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