Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Scuola e società riodi di anni un piu largo respiro, ma soprattutto dovevano esigere uno sforzo di intelligenza e di lavoro piu intenso che la scuola piu breve e di pretese piu modeste. Nelle scuole piu lunghe e difficili l'insegnante doveva stabilire un livello, al di sotto del quale l'alunno non doveva scendere, se non voleva essere messo alla porta. Nella scuola piu breve e piu modesta, l'insegnante doveva scendere lui al livello dell'alunno, e cercare amorevolmente e pazientemente di elevarlo piu che fosse possibile. III Del resto, la stessa democrazia della scuola unica non durava che tre anni. Essa accettava alla fine del terzo anno la divisione della scolaresca in tre diverse direzioni, quante erano le tre fondamentali divisioni della società: solamente era prorogata di tre anni. Con la riforma Gentile, dopo la Marcia su Roma, tutti gli sforzi fatti nel ventennio precedente per meglio adattare le istituzioni scolastiche italiane ai bisogni di una società, che andava faticosamente evolvendo verso forme democratiche meno imperfette, andarono perduti. Gentile perveniva da quella borghesia siciliana, i cui esponenti nel 1894, in un comizio tenuto a Palermo, avevano chiesto che i comuni fossero dispensati dalle spese obbligatorie per le scuole elementari, cioè fossero autorizzati ad abolire le scuole elementari. Gentile, trent'anni dopo di allora, non poteva esaudire una cosf nobile aspirazione. Seguf un'altra coperta via: intercettò alla povera gente il passaggio dalla scuola elementare ad ogni altro tipo di scuola superiore, introducendo il latino in tutte le scuole postelementari che conducevano a scuole superiori - roba da manicomio criminale -, confiscò per queste scuole postelementari col latino gli edifici e gli insegnanti prima destinati alle scuole tecniche: e creò - ma la creò sulla sola carta, lasciandone il problema in eredità ai suoi successori che non lo hanno ancora trattato seriamente - una scuola complementare per quella clientela, che aveva fino allora frequentato la scuola tecnica col proposito di non andare oltre. Una infamia scolastica maggiore non era stata mai commessa in nessun paese del mondo. Gentile mise il colmo alla sua opera malvagia, affermando sfrontatamente di aver seguito nella sua cattiva azione le idee di chi nel primo decennio del secolo avevano proposto, non che dalla scuola tecnica fossero cacciati via gli alunni provenienti dalla minutissima borghesia, ma che ne fossero esclusi e trasferiti ad altre scuole postelementari, da creare ex novo, in altri edifizi e con altri insegnanti, quegli alunni che aspiravano a procedere verso le scuole secondarie superiori. Il resultato della riforma Gentile fu ed è che anche i ragazzi di famiglie non ricche, pur di non lasciarsi rinchiudere nelle scuole di avviamento professionale, che non servono a nulla, si affollano alle scuole me1065 BibliotecaGino Bianco

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