Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi educativi e sociali non deve essergli insufflato nella scuola da nessuno, prima che lui stesso lo scelga da sé, consapevolmente e liberamente (per quanto è possibile). II La scuola italiana - scrive Borghi - "ha fallito al compito di formare una società universale nei suoi scopi." "In regime liberale la scuola coi suoi istituti classici valse a dar vita a una classe dirigente fermamente impegnata nella difesa del suo posto egemonico, e colle scuole professionali e tecniche di vario tipo a creare un ceto di impiegati minori e di operai specializzati e mano d'opera dotata di una preparazione utilitaria e destinata a finalità di produzione a vantaggio della classe dirigente." La scuola italiana prefascista fu il prodotto di un sistema sociale, in cui la classe dirigente si diceva "liberale" ma era in realtà "autoritaria," conservatrice e a tendenze nazionaliste e militariste; e quelle tendenze sfociarono nel fascismo. "Lo sviluppo scolastico dell'ultimo secolo riflette l'angosciosa situazione sociale del nostro paese, ma non mostra le linee di un'evoluzione in senso democratico" (pp. 321 sgg.). C'è molta verità in queste parole. Ma le cose di questo mondo non sono divise mai da un taglio netto: o di qua o di là. Quegli "autoritari" che si dicevano "liberali," non tradirono mai in tutto e per tutto le dottrine "liberali" che professavano. La loro opera scolastica fu una contaminazione incoerente di autoritarismo e di liberalismo, attraverso la quale molte iniziative non conformiste riescivano a passare. Carducci, allora repubblicano e libero pensatore, fu nominato professore di letteratura italiana all'Università di Bologna da un ministro, che apparteneva al p.artito liberale-conservatore-cattolico, e accanto a lui insegnava Francesco Acri filosofo cattolico. Nell'Università di Padova Francesco Bonatelli, laico cattolico, insegnava filosofia teoretica, e E.oberto Ardigò, canonico spretato della cattedrale di Mantova, storia della filosofia. In quello, che si chiamava allora l'Istituto Superiore di Firenze, Augusto Conti professava filosofia cattolica, e Gaetano Trezza, prete spretato e ateo, letteratura latina, commentando Lucrezio con entusiasmo... religioso; e morto lui, fu chiamato a succedergli Felice Ramorino, cattolico praticante. Nell'Accademia Scientifico-Letteraria di Milano, un antico prete, divenuto ateo, Cristoforo Bonavino, sotto il nuovo nome di Ausonio Franchi, insegnò filosofia, ma riconvertitosi al cattolicesimo, continuò a professare dalla stessa cattedra la sua nuova, cioè la sua vecchia filosofia. Contardo Ferrini, professore di diritto romano prima all'Università di Modena, e poi in quella di Pavia, morf, come si dice, in odore di santità. Nessuno vietò mai l'insegnamento nelle scuole pubbliche a chi .professava pubblicamente idee socialiste, anche se qualche seccatura di tanto in tanto non mancasse a chi si faceva notare piu del necessario. ·In quel re1060 BibliotecaGino Bianco

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