Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Che fare? A voi, giovani! Basta che i giovani abbiano nello stesso tempo fede in se stessi, e coscienza della propria impreparazione attuale. Abbiano fede in sé: cioè non cerchino di accodarsi né ad uomm1 vecchi, né ad uomini nuovi, ma si lascino guidare solamente dalla propria ragione. E abbiano coscienza della propria impreparazione attuale: cioè riconoscano che per lasciarsi guidare dalla ragione è necessario non prender nulla alla leggera, ma studiare, studiare, studiare. Chi ha oggi venti anni, si prepari a impadronirsi dell'Italia fra dieci anni: ma si prepari con uno studio serio di dieci anni. O la nostra attuale gioventu ha la forza morale di lavorare tenacemente una decina d'anni a crearsi una nuova cultura politica e ad organizzarsi in nuova classe dirigente del paese, in modo da potere sbalzare di seggio tutti i vecchi padreterni, sostituendoli con elementi migliori: oppure anche questo rinnovamento morale prodotto dalla guerra si ridurrà a un nuovo fiasco. Quando diciamo gioventu, non diciamo tutta la gioventu: diciamo un numero sufficiente di giovani: una decina di migliaia al massimo: i meno tirano i piu. Esiste oggi in Italia una decina di migliaia di giovani capaci di riconoscere che non si può oggi, in Italia, lavorare davvero al progresso del paese, senza combattere con intransigenza tutti i vecchi gruppi politici? - che combattere negativamente non basta, ma è necessario opporre un'azione positiva all'opera nefasta dei vecchi uomini di tutti i partiti? - che siffatta azione non può essere né escogitata, né compiuta da un individuo solo, ma deve essere pensata e voluta e realizzata da un numero sufficiente di uomini disinteressati e attivi? - che siffatto numero non esiste oggi in Italia? - che bisogna formarlo, cominciando da se stessi, e diffondendo via via intorno a sé le proprie idee? - che tutto questo non si può improvvisare, ma richiede una decina d'anni di studio e di propaganda, durante i quali sarà necessario stare sempre all'opposizione? - Se questa decina di migliaia di giovani esiste, l'avvenire appartiene a loro, purché sappiano sfuggire alle tentazioni del presente. Se no, no. Un nuovo volontariato Non vorremmo essere fraintesi. Noi non proponiamo nessuna vita di mortificazioni ascetiche in attesa di nessun millennio. I giovani, per preparare il domani, debbono vivere nell'oggi: debbono cioè affrontare i problemi di oggi. Ma debbono: 1° rendersi conto che non si tratta di problemi facili, la cui soluzione possa essere improvvisata senza un serio stu- · dio da farsi caso per caso; 2° che le soluzioni date dai giornali e dai vecchi partiti politici debbono essere tenute a priori in sospetto; 3° che un'opera veramente disinteressata di studio dei singoli problemi e di propaganda del1049 BibliotecaGino Bianco

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