Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Per gli studenti sotto le armi gro romano e delle Paludi pontine raccolgono i nomadi delle Marche, dell'Umbria, dell'Abruzzo e della Campania, uomini e donne di tutte le età, in vagoni ferroviari, in baracche, in capanne, dopo aver faticato tutta la giornata a guadagnarsi da 20 a 30 soldi. Mentre il villaggio di capanne giace intorno nella tenebra, una lampada arde e sotto di essa i padri accanto ai figli guidano la penna sulla carta bianca a formare la parola a compitare il pensiero che li farà liberi. Noi invidiamo gli uomini che creano quest'azione. Azione sicura, perché individuale e profonda e insieme coesiva; azione immediata che non esclude nessun programma massimo, opera nazionale e insieme largamente umana; opera unitaria. Noi li invidiamo, ed esortiamo tutti i nostri amici che possono, a contribuirvi coll'aiuto e col lavoro. · Già l'Unità contribuf, due anni or sono, con una sottoscrizione fra gli amici alle prime spese per la scuola di Colle di fuori. Ora occorre ripetere l'aiuto. Gli amici nostri non saranno sordi all'appello. Noi, anzi, osiamo lanciare fra essi una audace speranza. Vorremmo che la massima parte del denaro necessario a compier l'opera fosse raccolto fra gli amici dell'Unità, in modo che alla prima scuola in muratura dell'Agro romano rimanesse legato il ricordo del nostro piccolo giornale. Per gli studenti sotto le armi1 Sono finiti gli esami universitari primaverili. Centinaia di giovani ufficiali hanno lasciato le trincee, sono tornati per alcuni giorni a fare la vita di studenti, si sono presentati ad esami, a cui era evidente che non avevano avuto modo di prepararsi, sono stati approvati. Ma questi esami sono una vera e propria immoralità, in cui naufraga ogni serietà di studi, ogni rispettabilità degli esaminatori, ogni dignità degli esaminati. Certamente, i giovani, che sono sotto le armi, hanno il diritto di non essere costretti, tornata la pace, a rifare la trafila degli studi e degli esami regolari; hanno il diritto che gli anni da essi impiegati nella guerra non sieno perduti per la loro carriera_ professionale. . Ebbene, si stabilisca che durante l'anno o i due anni successivi alla conclusione della pace, tutti i giovani che hanno prestato servizio militare 1 Pubblicato in "L'Unità," 27 aprile 1918, firmato: AGRICOLA. [N.d.C.] 1045 BibliotecaGino Bianco

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