Che cos'è la cultura m ti dei poveri bebé che vanno a scuola, e invocano le indulgenze e di tutti i generi, e abolizioni d'esami e riduzioni d'orari e vacanze, salvo, beninteso, a trovare sempre strano, anzi vergognoso, che i giovani non sieno pozzi enciclopedici. E i deputati, che hanno fretta di fare ottenere ai .figli la licenza o la laurea, con la sicurezza di farli impiegare a furia di raccomandazioni, insistono presso i Ministeri perché allarghino le mani. E i ministri che spesso sono anch'essi progenitori di prole piu o meno abbondante e condividono tutti i pregiudizi e tutte le ~ebolezze della nostra borghesia flaccida e egoista, allargano le mani piu ancora che non sieno richiesti. E per questa via stiamo allevando nell'ovatta una generazione di smidollati, senza slancio e senza tenacia, incapaci di qualunque sforzo serio e continuato. Ora io sarei desolato, come di avere commessa una cattiva azione, se la mia affermazione del diritto che tutti abbiamo, e che hanno soprattutto i giovani, di essere ignoranti di molte cose, venisse intesa come consenso a un sistema di compiacenze sbagliate ed immorali, da cui - se non vi mettiamo un forte freno - può venire un danno incalcolabile alla nostra patria. Sissignori: il vostro bambino si affatica, si tormenta, piange sulla traduzione del latino, da cui non sa cavare i piedi. Ma esercitandosi a tradurre dal latino in italiano - se ha ingegno - ha dovuto mettere in moto tutte le energie del suo spirito per afferrare il pensiero dell'autore classico: la memoria della grammatica e del vocabolario non bastava; il ragionamento ha dovuto dare il filo conduttore; l'immaginazione ha dovuto - come nella ricerca scienti.fica - supplire con ipotesi dove if ragionamento non arrivava; le conquiste sicure hanno servito come punti di partenza o strumenti di controllo per le conquiste congetturali. Nel porre a nudo il pensiero altrui, ha imparato a rendersi conto del pensiero proprio. Quando poi ha dovuto tradurre, tutte le finezze della lingua materna sono state chiamate in suo soccorso, affinché egli potesse ripetere con esattezza idee, le cui espressioni non coincidevano quasi mai con le sue native abitudini verbali. In questa lotta difficile, in cui gli è toccato spesso di soccombere, egli ha raffinate, ha destate le sue facoltà critiche e il suo intuito letterario. Si è avvezzato ad osservarsi, a pensare con metodo, ad esprimersi con chiarezza e precisione. È diventato uomo colto, cioè uomo piu intelligente e piu ragionevole. Pretendete forse che questi vantaggi li acquisti senza fatica? Le difficoltà di certi studi non sono che anticipazioni delle difficoltà ben maggiori della vita. L'alunno, misurandosi colle prime, si allena a superare le seconde. Certe sconfitte scolastiche sono bene.fiche, se l'alunno sa approfittarne per evitare, con la esperienza di esse, sconfitte ben piu disastrose e piu irreparabili nella vita; la quale - dopo tutto - non è che una serie di esami, che non ammettono riparazione. Se è vero che in parecchie scuole si studia male, non è niente affatto 1039 BibliotecaGino Bianco
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