Problemi educativi e sociali E a furia di insegnargli ogni cosa, trascuriamo d'insegnargli a leggere e scrivere sicuramente: quel leggere e scrivere, col cui aiuto l'alunno troverà ben lui il modo di provvedere da sé, fuori della scuola, lungo tutta la vita, alle sue necessità. E il risultato di questo assurdo ed omicida equivoco della erudizione enciclopedica affannosamente ingozzata nella scuola, a danno di quella metodica e serena educazione intellettuale e morale, che è la vera cultura, è che gli alunni, sopraffatti disorientati soffocati dalla massa incoerente di nozioni che fanno spesso a pugni fra loro e che essi devono giorno per giorno ora per ora tenere sulla punta della lingua per fare sfoggio di pappagallismo, non hanno il tempo né di pensare, né di riflettere, né di assimilare. Non acquistano né solidità di conoscenze, né precisione di giudizio. Dalla scuola portano con sé un caos inorganico d'informazioni slegate, e un pensiero sfiancato ed esausto, incapace di analizzare, di astrarre, di associare, di coordinare e sistemare la cultura. La cultura è "ciò che resta in noi dopo che abbiamo dimenticato tutto quello che avevamo imparato." Ebbene, la erudizione enciclopedica delle nostre scuole è la negazione della cultura: dopo avere studiato ogni cosa, e altre cose ancora, la piu parte dei nostri alunni non solo non conserva in mente nulla di nulla, ma diventa incapace a studiare da sé, ed ha preso in odio lo studio! L'anima - ha detto il vecchio Plutarco - non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare. E questo fuoco non si suscita schiacciando lo spirito sotto il peso bruto delle conoscenze materiali, e gonfiandolo a tutta forza con enciclopedia indigesta e confusionaria. VII Intendiamoci bene. Affermando in ogni uomo intelligente - e con maggior ragione nei giovani - il diritto alla ignoranza, io non intendo fare il panegirico della poltroneria. Quando io parlo d'ignoranza necessaria, parlo di ignoranza intelligente, laboriosa, attiva, desiderosa di vincere se stessa; e non di ignoranza neghittosa e ciabattona, che si accascia su di sé come un bue che rumini sullo strame. Questo nostro paese, scettico e infingardo, che vede con ]a piu colpevole indifferenza .i bambini di 10, di 9, di 8 anni delle classi lavoratrici essere ingoiati, martirizzati, distrutti dalle filande dalle officine dalle zolfare, e questo nonostante qualunque legge sul lavoro dei fanciulli; questo nostro paese è tutto invaso da un esercito di pedagogisti e di igienisti lagrimosi e tenerelli, che lamentano continuamente gl'inenarrabili pati1038 BibliotecaGino Bianco
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