Ricchi e poveri1 Caro Salvemini, Sul Convegno nazionale 2 che ebbe luogo in Roma nello scorso marzo - promosso e organizzato dalla "Unione Italiana dell'Educazione popolare" in accordo con le maggiori associazioni fra gli insegnanti d'Italia - tu hai scritto sull'Unità un articolo in cui, per difendere il tuo Ordine del giorno presentato allo stesso Convegno, ti sei lasciato prendere la mano da te stesso, fino al punto di gettare un'ombra di sospetto sull'opera della Società Umanitaria. 3 Io non ho dato molto peso alla cosa, ed ho, infatti, pubblicato integralmente il t Dall'"Unità" del 3 luglio 1919. 2 L'Unione italiana per l'educazione popolare promosse ed organizzò il 9, 10, 11 marzo 1919 un Convegno nazionale sull'analfabetismo degli adulti nelle zone rurali. La riunione ebbe luogo in Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi. Parlò per primo l'on. Turati a nome del gruppo parlamentare socialista e della Federazione nazionale delle biblioteche popolari per riaffermare che era tempo che alle barricate reali si sostituissero quelle ideali. L'assessore alla istruzione del Comune, avv. Di Benedetto, lesse una relazione sull'opera svolta e da svolgere verso la scuola popolare. Parlarono inoltre il sen. Foà e il vicepresidente dell'Unione magistrale Michele Esposito. Quest'ultimo per richiamare le varie frazioni della democrazia ad un fronte unico intorno alla scuola. Il padre Semeria fece presente l'opportunità di un piano d'azione. Intervennero Casolini, per l'Associazione delle maestre d'asilo, Vanni per le scuole dell'agro romano ed il Salvemini per rivendicare i diritti culturali del Mezzogiorno. Una nota di contrasto fu portata da Egilberto Martire, del gruppo clericale consiliare, che dichiarò di aderire ai deliberati del Convegno con le note riserve sulle tesi della libertà di insegnamento e della scuola privata. Dopo varie discussioni venne approvato un ordine del giorno presentato dal prof. Osimo dell'"Umanitaria" di Milano, a nome del Comitato organizzatore che reclamava: 1) L'asilo di obbligatoria istituzione dovunque. 2) L'assistenza, il ricovero, l'educazione e l'istruzione di tutti i figli del popolo, privi di famiglia o con famiglia inetta o inidonea, a carico della società. 3) La scuola elementare fornita di mezzi sufficienti perché diventi strumento di civiltà e preparazione alla vita e che venga affidata ai maestri paghi per condizioni morali e materiali del loro ufficio. 4) La scuola dei centri rurali adeguata ai bisogni della vita rurale. 5) La scuola per adulti analfabeti con speciale ordinamento per la popolazione sparsa e fluttuante. 6) La creazione di mezzi sufficienti per dare la possibilità ad ogni giovane di misere condizioni ma di sicure attitudini di proseguire gli studi. 7) La scuola di preparazione, di integrazione o di perfezionamento al lavoro. 8) I mezzi necessari per creare, stimolare, aiutare le opere tutte di cultura popolare. A tal fine si deliberava di unire le forze delle associazioni aderenti al Convegno per la creazione di centri di azione onde le suddette aspirazioni venissero conosciute, difese e soddisfatte. Dopo discussioni ampie e vivaci si votò un altro o.d.g. Calò-Salvemini, che rilevando l'esiguità delle somme stanziate per le leggi sino allora approvate dal Parlamento sull'istruzione popolare e le difficoltà dei Comuni rurali, avevano praticamente reso inapplicabili le leggi stesse nei piccoli Comuni. [N.d.C.] 3 L'"Umanitaria" sorta a Milano per il lascito di tutto l'ingente patrimonio di Prospero Moisè Loria nel 1892 è una società che si propone, come stabilisce l'art. 2 del suo Statuto, di aiutare i diseredati a risollevarsi da sé medesimi. Il suo primo segretario generale, Osvaldo Gnocchi Viani che fu molto vicino a Giuseppe Mazzini e fondò nel 1891 le prime Camere del Lavoro, impresse alla "Umanitaria" un'impronta moderna e dinamica. Nel 1902 assunse la segreteria generale Augusto Osimo al quale si deve se essa rimase al centro operante del Movimento operaio italiano. L'"Umanitaria" è una istituzione democratica retta da un Consiglio eletto per due terzi dai soci dell'ente e per un terzo designato dal Consiglio comunale di Milano, che durante il ventennio fascista subi la sorte di tutte le libere associazioni. Ridotta, nella sua struttura amministrativa, alla disciplina di ogni altra istituzione dominata dall'alto, fu spogliata di ogni sua attività educativa e sociale e limitata all'esercizio delle scuole professionali . .Nell'agosto del 1943 durante i bombardamenti di Milano venne distrutta la sua sede. Dopo la Liberazione e la ricostruzione sotto la guida appassionata e sicura di Riccardo Bauer, !"'Umanitaria" ha ripreso la sua sociale missione. [N.d.C.] 1026 BibliotecaGino Bianco
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