Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Un convegno per l'educazione popolare Insomma, il patto di alleanza che i partiti politici e le organizzazioni professionali sono stati invitati a stringere nel convegno di Roma, non deve essere un marché de dupes, in -cui coloro che s'interessano dei bisogni dell'Italia agricola e analfabeta sieno chiamati a far baccano, affinché un bel giorno l'Italia industriale e colta ottenga nuovi provvedimenti scolastici a suo esclusivo uso e consumo. Dev'essere un accordo leale e democratico, per obbligare anzitutto Io Stato a mantenere i suoi impegni verso le zone piu povere e piu arretrate. Con questo nessuno di noi vuole impedire il progresso delle istituzioni scolastiche nelle zone piu fortunate del nostro paese. No, davvero. Se, per esempio, !'"Umanitaria" di Milano, cosi benemerita della cultura popolare, vuole fondare biblioteche per chi ha fatto già la sesta elementare, e asili d'infanzia per chi subito dopo troverà le scuole elementari, e scuole professionali e università popolari per gli operai delle industrie, che hanno conquistato le otto ore e il sabato inglese, nessuno deve impedirle di chiedere i fondi necessari per queste istituzioni al Comune di Milano, e alla Provincia, e alla Cassa postale di Risparmio delle Provincie Lombarde, e alle organizzazioni padronali e operaie, mentre lo Stato deve lavorare, coi denari dell'intera nazione, a suscitare gl'inizi del movimento di cultura nei comuni piu ritardatarii. Il progresso delle zone piu ricche, per merito e a spese delle iniziative locali, non è in nessuna contraddizione con l'azione che lo Stato deve compiere per dare i primi elementi dell'indispensabile a tutta l'Italia. E quando lo Stato sia in grado di compiere per tutti questo suo dovere, allora i centri piu avanzati nelle opere della cultura popolare compiranno opera davvero benefica per tutti, chiedendo nuovi contributi dei poteri centrali a nuove iniziative scolastiche per tutti. Quel che non sarebbe giusto, è che lo Stato desse del denaro all"'Umanitaria" di Milano per fondare biblioteche e scuole professionali e università popolari ecc., mentre non ha ancora stanziato i fondi necessari per dare le prime tre elementari a tutti i comuni della Sicilia, della Calabria, della Basilicata ! Questo era il significato dell'ordine del giorno votato al convegno di Roma. E spiega la vivacità della discussione. Noi raccomandiamo vivamente a tutti i nostri amici di rendersi conto della gravità dell'argomento. Vorremmo che essi si preparassero a partecipare alle manifestazioni per la scuola popolare, che da ora in poi si moltiplicheranno in tutta l'Italia, richiamando tenacemente l'attenzione delle riunioni sul contenuto della contrastatissima deliberazione del convegno di Roma. 1025 33 BibliotecaGino Bianco

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