Problemi educativi e sociali Quando si considerino gli squilibri avveratisi nella situazione delle leggi precedenti e anche nell'attuazione della legge Daneo-Credaro durante il primo semestre del 1912, vien fatto di tirare un grande sospiro di sollievo dinanzi a queste cifre, le quali documentano finalmente nel Ministero una preoccupazione di giustizia distributiva finora sconosciuta. Ma, ci sono alcuni ma. Anzitutto, il Ministero, nel comunicato ufficiale con cui ha accompagnato la pubblicazione dei dati precedenti, ha avuto cura di far osservare che "non pochi Comuni avevano già pratiche in corso alla data della pubblicazione della legge indipendentemente dalla ripartizione fatta"; il che, in lingua povera, vuol dire che questa ripartizione indica solamente le somme minime assegnate alle provincie, al di là delle quali ci saranno dei supplementi a vantaggio, al solito, dei Comuni piu intraprendenti. 4 Inoltre, occorre tener presente che i bisogni edilizi dei Comuni sono m ragione non della popolazione, ma della effettiva mancanza di scuole. I Comuni del Piemonte, per esempio, con abitanti 3.400.000 hanno 3632 aule buone 3071 " mediocri 2324 " disadatte I Comuni della Sicilia, invece, con abitanti 3.600.000, hanno 4147 aule buone 1916 " mediocri 2086 " disadatte Inoltre ai Comuni del Piemonte sono ancora necessarie circa 1000 aule per raccogliere tutta la popolazione obbligata; alla Sicilia sono ancor.a necessarie 5000 aule. Il fabbisogno del Piemonte è, pertanto, tra aule disadatte o mancanti, di circa 3.300; il fabbisogno della Sicilia è di circa 7.000. Ora, calcolando a 10.000 lire il costo di ciascuna aula, si ha che fra dodici anni, allorché i 240 milioni stanziati dalla legge Daneo-Credaro per gli edifizi scolastici saranno esauriti, se gli stanziamenti annui continueranno ad essere distribuiti nelle proporzioni di quest'anno, il Piemonte avrà costruito 1.800 aule, cioè avrà provveduto a tutte le mille aule mancanti e avrà potuto sostituire circa un migliaio delle attuali aule disadatte; mentre la Si4 [agosto 1913] Le cose sono andate in realtà peggio assai che non prevedevamo sulla fine del 1912. Durante l'esercizio finanziario 1912-13 i mutui si sono distribuiti nelle proporzioni seguenti: Italia settentrionale Italia centrale • Italia meridionale . . . invece che . . . invece che . . . invece che La turlupinatura non potrebbe essere piu completa! 1016 BibliotecaG'no Bianco L. 13.443.126 ,, 8.450.000 ,, 4.601.400 ,, 3.450.000 ,, 4.294.800 ,, 8.250.000
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