La legge Daneo-Credaro e i mutui per gli edifizi scolastici La proposizione innanzi enunciata, pertanto, va meglio definita e concretata nella seguente altra proposizione: Dal 1878 al 191Z gli aiuti offerti dallo Stato ai Comuni per la costruzione degli edifizi scolastici sono stati assorbiti piu specialmente da quei Comuni, i quali, per avere piu agiatezza e per sentire piu acutamente il bisogno di rinnovare l'edilizia scolastica, avevano minore necessità degli aiuti e delle spinte dello Stato; i Comuni piu poveri e piu inerti, invece, pei quali l'opera dello Stato era indispensabile, sono stati abbandonati a se stessi. La ripartizione dei mutui pel 1912-13 Le osservazioni che precedono, ci consentono di apprezzare al suo giusto valore la ripartizione che il Ministero della P. I. ha fatto dei 20 milioni destinati ai mutui nel bilancio 1912-1913 e che è il seguente: Italia settentrionale Piemonte Veneto Lombardia Liguria Emilia-Romagna L. 1.500.000 Il 1.800.000 Il 2.500.000 Il 500.000 " 2.100.000 Totale L. 8.400.000 cioè lire 0,54 per abitante Italia centrale Toscana Marche Umbria Lazio L. ,, Il ,, 850.000 950.000 300.000 450.000 Totale L. 3.450.000 cioè lire 0,60 per abitante Italia meridionale e Isole Abruzzi e Molise Terra di Lavoro Basilicata Puglie Sicilia Sardegna L. 1.250.000 Il 1.800.000 Il 250.000 Il 1.100.000 Il 2.200.000 Il 600.000 Totale L. 8.250.000 cioè lire 0,66 per abitante zabili Comune per Comune: e in queste medie il numero degli abitanti che sanno leggere e scrivere è tenuto assai alto dalla influenza delle grandi città, in cui l'istruzione popolare fa veramente progressi notevolissimi. Quando si eliminassero dalle medie le grandi città, si vedrebbe che fuori di queste si ha un analfabetismo elevatissimo e tutt'altro che in via di notevole decrescenza. Per esempio, in provincia di Firenze, fra il circondario di Firenze e quelli di San Miniato e di Rocca San Casciano dev'esserci un dislivello del 20 o 30%. 1015 BibliotecaGino Bianco
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