La legge Daneo-Credaro per la scuola popolare rebbero i meglio aiutati. Si comincerebbe sul serio la lotta contro l'analfabetismo, la quale è stata finora confusa da tutti con la lotta per aumentare lo stipendio dei maestri. E si deve certo alla leggenda che la legge Daneo-Credaro metta a carico dello Stato l'obbligo di fondare le scuole mancanti, il grande favore con cui la legge è stata da tutti salutata. Ma la legge Daneo-Credaro non mantiene le sue promesse in verun modo. Stando, infatti, ai calcoli piu stretti, occorrerebbero in Italia ben 25 mila nuovi stipendi di maestri per avere al completo l'esercito scolastico nella lotta contro l'analfabetismo. La legge doveva, dunque, stanziare almeno 30 milioni annui di spesa maggiore, affinché la disposizione che mette a carico dello Stato le nuove scuole, potesse essere realmente attuata. Invece la legge Daneo-Credaro stanzia a questo scopo un solo milione nel bilancio 1911-12, e di anno in anno gli stanziamenti saliranno ad un massimo di 10 milioni nel 1920-21. E magari questi 1 O milioni fossero sicuri! Il guaio è che essi a tutt'altro serviranno che a fondare nuove scuole! Siccome, infatti, si è temuto giustamente che la legge porterà per aumenti di stipendio, di pensioni, ecc. una spesa maggiore di quella che è stata preventivata, si è stabilito nella legge stessa che in caso di bisogno il deficit verrà colmato con economie da trovarsi, di diritto o di traverso, negli stanziamenti della legge stessa. Ora è evidente che il capitolo destinato a sopportare il peso di siffatte economie non può essere che quello dei milioni stanziati per le nuove scuole. E la situazione reale creata dalla legge Daneo-Credaro è ormai questa: i Comuni non hanno piu nessun obbligo di fondare nuove scuole, perché quell'impegno l'ha assunto lo Stato; e viceversa lo Stato non ha stanziato in maniera sicura nessuna somma che sia sufficiente a far fronte all'impegno. E le scuole nuove finiranno col non essere fondate né dai Comuni né dallo Stato. Se qualche scuola nuova gli enti locali riesciranno a strappare alle ristrettezze del bilancio, essa andrà prevalentemente a favore dei Comuni piu intraprendenti, rappresentati da deputati piu influenti, e in realtà meno bisognosi di aiuto. I Comuni piu poveri, meno influenti, meno capaci di farsi avanti, continueranno a rimanere accantonati, pagando beninteso sempre la loro quota di spesa generale scolastica a tutto vantaggio dei Comuni piu ricchi! Questa è la dolorosa e umiliante realtà. Questo è il contenuto vero della tanto decantata legge Daneo-Credaro: nuovo strumento di squilibri e d'ingiustizie a danno delle zone piu povere e piu analfabete del nostro paese: legge o sbagliata, o insufficiente, o utile solamente ai Comuni che meno avrebbero bisogno di essere aiutati: legge che, a somiglianza 1009 BibliotecaGino Bianco
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