Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi educativi e sociali V E la legge Daneo-Credaro? Dei 74 milioni annui da essa stanziati, ben 42 sono impiegati ad aumentare gli stipendi dei maestri attuali, e non ad aumentare le scuole nei Comuni piu bisognosi. E questo è un provvedimento giusto, ma è contro la fame dei maestri, non è contro l'analfabetismo. Le scuole saranno sempre quelle: il numero degli alunni di ciascuna scuola sarà sempre quello. Non solo: ma quésti 42 milioni annm spremuti a forza di tasse in tutta l'Italia, dagli abitanti dei Comuni ricchi e da quelli dei Comuni poveri, da cittadini e da contadini, da settentrionali e da meridionali, questi milioni andranno al solito in proporzione maggiore a vantaggio dei Comuni piu ricchi. Perché questi hanno potuto fondare molte scuole, e perciò hanno molti maestri, e perciò avranno una quota proporzionalmente maggiore di quei 42 milioni annui. Prima della legge Daneo-Credaro lo Stato distribuiva già ingiustamente i suoi aiuti. Colla legge Daneo-Credaro sarà peggio. Darà al Piemonte 4.200.000 lire, cioè 1,03 per abitante, e alla Sicilia 3.900.000 lire, cioè 0,81 per abitante. Alla Liguria darà 1.100.000 lire, cioè 1,3 per abitante, e alla Calabria 1.190.000 lire, cioè 0,68 per abitante! La correzione a questa ingiustizia e il primo veramente efficace provvedimento nella lotta contro l'analfabetismo dovevano trovarsi in quella disposizione della legge Daneo-Credaro che mette a carico dello Stato le spese occorrenti per istituire da ora in poi tutte le scuole che mancano in Italia. Per effetto di quest'ultimo provvedimento tutti i Comuni sa_rebbero liberati dal peso di fondare nuove scuole; la fondazione reale delle riuove scuole fatta a carico dello Stato assicurerebbe una lotta veramente seria contro l'analfabetismo; e l'aiuto dello Stato andrebbe dove ce n'è piu bisogno, cioè ai Comuni e alle regioni che finora, per la loro povertà, han potuto fondare meno scuole. Nel Piemonte, per esempio, che essendo piu ricco ha potuto fondare finora circa 9.000 scuole, ed ha avuto perciò finora circa 9.000 quote di sussidi dallo Stato, lo Stato dovrà fondare solo un migliaio di scuole nuove, e dovrà fondarle specialmente nei Comuni piu poveri, che in passato non han potuto fare di piu, nei Comuni, diciam cos1, meridionali del Piemonte. Nella Sicilia, invece, che aveva finora appena 5.000 scuole, perché non aveva i mezzi per fondarne di piu, ed è stata finora aiutata solo con 5.000 quote di sussidi, lo Stato dovrebbe fondare a sue spese ben altre 5.000 scuole nuove. Adesso, finalmente, per la prima volta, lo Stato distribuirebbe gli aiuti in proporzione dei bisogni, ed i piu poveri ed i piu analfabeti sa1008 BibliotecaGino Bianco

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