La legge Daneo-Credaro per la scuola popolare di un paio di centinaia di lire annue, a carico dello Stato. Ma non ha aumentato in nessun modo il numero dei maestri e delle scuole necessarie per la lotta contro l'analfabetismo. Ha sdoppiato - è vero - in molti Comuni le scuole, riducendo l'orario e affidando due classi ad un solo maestro: e non so davvero quale vantaggio reale abbia ricevuto da questa riforma la nostra istruzione popolare. Ma anche questa riforma ha avuto valore pei Comuni che avevano già le scuole, e non pei Comuni che per la loro povertà non erano stati ancora capaci di procurarsele. La conseguenza è stata che dopo la legge del 1904 - proposta, ricordiamolo bene, proprio da un ministro siciliano5 - lo Stato contribuisce alle spese dell'istruzione popolare, nel Piemonte con L. 0,52 per abitante e nella Sicilia con L. 0,44, nella Lombardia con L. 0,49 e nella Basilicata con L. 0,34. . Per quel che riguarda, poi, l'Italia meridionale, la legge del 1904 ha prodotto uno sperpero di denaro assolutamente assurdo, a causa della istituzione del cosI detto corso popolare, cioè della V e VI elementare. La legge del 1904, infatti, prende come base per l'obbligo di tenere queste scuole il solito criterio sbagliato della popolazione, imponendole cioè a tutti i Comuni che abbiano una popolazione agglomerata di piu di 4.000, abitanti. Ora per il motivo che vi ho poco fa spiegato - cioè per il fatto che al Sud la popolazione rurale vive agglomerata in grossi centri urbani, mentre al Nord e al Centro è sparpagliata in piccole borgate e frazioni rurali - noi abbiamo che la massima parte dei Comuni obbligati a tenere la V e la VI si trovano proprio nel Mezzogiorno. Nel Nord d'Italia sono appena 223 - nell'Italia centrale sono 120 - nell'Italia meridionale sono 677. Cioè le provincie piu analfabete, piu povere, piu scarse delle prime quattro classi elementari inferiori, hanno un maggior numero di Comuni obbligati a tenere due classi del corso popolare! La provincia di Sondrio, per es., che è una delle meno analfabete in Italia, ha 8 soli Comuni obbligati. La provincia di Bari, che ha circa il 60% di analfabeti, ha 48 Comuni costretti a tenere il cosI detto corso popolare. Il risultato è che queste classi, essendo imposte proprio a Coµmni di alto analfabetismo, sono pochissimo frequentate. Dalle statistiche pubblicate dal Ministero si ricava che ciascun alunno di queste scuole costa ai Comuni 90 lire all'anno in provincia di Bari, 84 in provincia di Caltanissetta, e 150 in provincia di Reggio Calabria. E intanto non ci sono in numero sufficiente le scuole elementari inferiori! E a Bari mi diceva l'anno scorso il Provveditore: "Se tutti i bambini venissero a scuola, dovrei respingerne la metà, perché le scuole non basterebbero, e devo ogni principio d'anno lasciare che molti siano respinti.,, Altro che stabilire nelle leggi le multe ai genitori che non mandano i figli a scuola! 5 L'on. Vittorio Emanuele Orlando. [N.d.C.] 1007 BibliotecaGino Bianco
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