Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi educativi e sociali popolosi, ma piu poveri di quelli del Nord, i maestri costano ai Comuni piu che nel Settentrione. E i Comuni meridionali non solo hanno meno quattrini per pagare i maestri, ma i loro maestri devono pagarli di piu! Ed ecco spiegato perché nel Mezzogiorno ci sono meno maestri e meno scuole. IV Ma lo Stato - voi direte - deve bene avere fatto qualcosa in 50 anni per correggere siffatto squilibrio. Lo Stato deve certamente avere aiutato i Comuni delle regioni piu povere a creare le scuole di cui avevano bisogno. Ebbene, signori, disingannatevi. Lo Stato non ha fatto nulla in questo senso, anzi ha fatto sempre il contrario. Se non che, dovete permettermi ora di aprire una parentesi. Io non sono venuto qui ad eccitare il sentimento d'invidia e di rancore regionale e a fare una requisitoria contro l'Italia settentrionale, a difesa dei diritti conculcati dell'Italia meridionale. No, o signori. Ci tengo anzi ad affermare - ciò che del resto è la verità evidente - che la colpa di queste ingiustizie, di cui intendo ora parlare, è tutta nostra: è tutta di noi meridionali. Quali fra i deputati meridionali durante la discussione dell'ultima legge Daneo-Credaro hanno presa la parola per chiederne il miglioramento nell'interesse della giustizia e della equità regionale? Néanche uno! La legge è stata discussa tutta dai deputati settentrionali, i quali sono naturalmente preoccupati solo dei bisogni dei loro paesi, mentre i deputati meridionali se ne sono disinteressati del tutto, come se la legge riguardasse la Cina o la Repubblica Argentina. Invece di stare. alla Camera a discutere la legge e tutelare i diritti e i bisogni collettivi dei paesi da essi rappresentati, andavano su e giu per le scale dei Ministeri a postulare favori personali per i loro elettori. Ma ritorniamo all'argomento. La nostra legislazione scolastica è stata fondata, fino alla legge Daneo-Credaro, sul principio che lo Stato non deve istituire esso le scuole, ma deve limitarsi a sussidiare le scuole comunali via via che i Comuni riescono a fondarle. Il risultato di questo principio è sempre stato che i sussidi o gli aiuti del potere centrale, essendo distribuiti non in ragione dei bisogni e della povertà, ma in ragione delle scuole realmente esistenti, e perciò della capacità finanziaria dei Comuni, - quei sussidi, dicevo, sono andati a finire per la massima parte a vantaggio dei Comuni piu ricchi che avevano piu scuole, mentre i Comuni piu poveri ottenevano poco o niente del tutto. Prendiamo per esempio la penultima legge sulla scuola popolare: quella del 1904. Essa ha aumentato lo stipendio dei maestri in media 1006 BibliotecaGino Bianco

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