La legge Daneo-Credaro per la scuola popolare Stabilito questo gener-e di retribuzione a cottimo e non a forfait, i maestri dovrebbero avere la piu incondizionata libertà di stabilire gli orari e di organizzare il loro insegnamento secondo i variabili bisogni della loro clientela fluttuante. I maestri attivi e intelligenti avrebbero certamente molti alunni, andrebbero magari essi in persona alla caccia degli analfabeti per condurli agli esami, magari dividerebbero a metà cogli alunni il premio finale per eccitarli allo studio: e alla fine dell'anno metterebbero insieme certamente un gruzzoletto di quattrini, non inferiore alla misera retribuzione attuale. I maestri negligenti e malvisti dagli alunni rimarrebbero senza clientela e non avrebbero diritto a nessun compenso; e sarebbe giustizia: chi non lavora, non mangi, dice San Paolo. II Veniamo ora ad esaminare il problema della istruzione dei bambini dai 6 ai 12 anni, ai quali sono destinate le scuole regolari diurne. È questo il problema piu importante di tutti. Ormai - dicono molti - per gli analfabeti adulti quel che è fatto è fatto: il rimedio non c'è, o è difficile; cerchiamo almeno di combattere sul serio l'analfabetismo nei bambini, in modo che fra qualche decennio tutti i cittadini italiani giungano alla età maggiore che sappiano leggere e scrivere. Ora è riconosciuto, per consenso universale, che la causa fondamentale del permanere dell'analfabetismo nei bambini, è la mancanza di scuole. C'è un rapporto costante inverso fra il numero delle scuole e il numero degli analfabeti. Nelle regioni d'Italia, dove le scuole sono piu numerose, ivi sono piu scarsi gli analfabeti; e viceversa. Per esempio, il Piemonte con 3.400.000 abitanti ha circa 9.000 scuole. Per completare il numero delle scuole necessarie a tutta la sua popolazione dai 6 ai 12 anni, gli occorre appena un migliaio di scuole. Ed ha appena 1'11 % di analfabeti. La Sicilia con 3.500.000 abitanti ha poco piu di 5.000 scuole. Per soddisfare a tutti i bisogni della popolazione, gliene occorrerebbero altrettante. Ed ha il 58% di analfabeti. , Questa enorme scarsezza di scuole al Sud, in confronto col Nord, è considerata generalmente come uno dei tanti effetti e delle tante prove della solita indolenza e della solita malavoglia nostra meridionale. E certo è innegabile che nel Mezzogiorno molte Amministrazioni comunali sopportano la scuola come gli occhi sopportano il fumo. Ma è grave errore attribuire tutta a mala volontà delle Amministrazioni la scarsezza delle sct1:ole.Non dobbiamo dimenticare che, secondo le leggi vigenti prima della legge Daneo-Credaro, quando le Amministrazioni fossero riluttanti senza giustificati motivi ad eseguire gli obbli.:. ghi di legge, potevano sempre intervenire gl'ispettori scolastici e i provveditori a istituire di loro autorità, a spese dei Comuni, le scuole necessarie. \ 1003 . BibliotecaGino Bianco
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