Problemi scolastici tecnici inglese,16 che potrebbero anche non coincidere con le provincie politiche attuali, e fossero amministrate da un Provveditore, nominato dal Governo centrale, indipendente dal Prefetto, personalmente responsabile della esatta applicazione delle leggi non dinanzi al ministro, cioè ai vicesegretari e ai bidelli dei Ministeri, ma dinanzi ai tribunali ordinari, con facoltà ad ogni cittadino di costituirsi parte civile. A un Provveditore, reso cosf seriamente responsabile della sua opera, si dovrebbe dare la piu piena libertà d'iniziativa per tutti gli affari locali nei limiti delle leggi generali. E quando il Provveditore fosse assistito da un Consiglio tecnico permanente, formato dagl'ispettori scolastici, dai capi degl'istituti d'istruzione secondaria posti nella sua giurisdizione e dai rappresentanti dei maestri; e l'andamento finanziario dell'azienda fosse controllato dal Consiglio provinciale; e fosse riconosciuta ai Comuni la facoltà di proporre riforme adatte ai bisogni locali; avremmo un ordinamento che - a nostro parere - eliminerebbe molti fra gl'inconvenienti del condominio attuale, e ci salverebbe dai mali, che temiamo molto maggiori, dell'accentramento di Stato e da quelli, che sarebbero forse meno funesti, del passaggio delle scuole ai Consigli provinciali attuali. VIII Ma oltre che le riforme ammm1strative e finanziarie, occorrono nel nostro paese riforme intellettuali e morali in ciascun individuo isolato. Bisogna che in ognuno di noi si desti un sentimento vigile e geloso della gravità dei problemi scolastici e del dovere che abbiamo di risolverli: un sentimento serio e tenace, che non si dissipi tutto in critiche generiche e clamori anarchici, ma ci induca a studiare i problemi nei loro elementi concreti, sforzandoci di adeguare i nostri pensieri alla realtà, e facendo di noi altrettanti coadiutori, anche quando assumiamo la parte di censori, degli Enti locali e dello Stato. Questo nuovo spirito nazionale scolastico è in via di lenta formazione nell'Italia settentrionale e centrale17 ; ma non è quasi neppure iniziato nell'Italia meridionale. Laggiu non esistono classi dirigenti: esiste una massa immensa di lavoratori, che sono giunti già a sentire, dove piu dove meno 16 La proposta non è nuova: l'ha fatta fino dal 1874 RUGGERO BONGHI in una lettera su L'istruzione popolare in Italia; vedi Discorsi e saggi sulla P. I., Firenze, Sansoni, 1876, II, pp. 430-3. 17 Un ottimo esempio d'iniziativa privata fu dato in Calabria dal comitato fiorentino indipendente. Questo Comitato, dopo aver portato i primi soccorsi alla borgata distrutta di Castellace (frazione di Oppido Mamorteno), pensò di innalzarvi una costruzione antisismica duratura per raccogliervi i bambini vaganti. La scuola, lavorata in tutti i suoi pezzi dai carpentieri di San Marcello Pistoiese, era pronta fin dall'aprile 1909, ma non fu possibile montarla per i dissensi comunali sorti sull'assegnazione dell'area, e per le lungaggini del Genio Civile e della Prefettura. I lavori furono ripresi e terminati nel novembre e dicembre 1909. Il 6 gennaio di quest'anno· [1910] avvenne l'inaugurazione. L'edifizio misura m. 98 X 9 di base e m. 7 di altezza, è di legname d'abete su fondamento murario, a doppia parete e intercapedine, vernice esterna ed interna protettiva, tettoia di eternit; due aule con banchi per cinquanta bambini ognuna. Materiale scolastic;o completo. i=: costata circa L. 11.0QO. 999 BibliotecaGino Bianco
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