Problemi scolastici tecnici tuale e morale di parecchi fra i nostri insegnanti elementari, e ci fanno un obbligo di non attribuire agl'individui la responsabilità di un pessimo sistema di governo, di cui sono essi le prime vittime, non ci danno il diritto di dissimulare a noi stessi e agli altri la dura e desolante realtà. E la realtà è che in provincia di Reggio Calabria noi abbiamo bens1 trovato fra i maestri un certo numero d'individui ammirabili per intelligenza, buona volontà, spirito di sacrifìzio; ma nell'insieme ci è sembrato che la media lasciasse piuttosto a desiderare. Parecchi maestri, dopo il 28 dicembre 1908, hanno trovato che non era il caso di addolorarsi molto se non c'erano piu aule per far lezione. Il Provveditore agli studi, con una circolare assai ragionevole e assennata, aveva esortato i maestri a non abbandonare gli alunni, a raccoglierli intorno a sé, a fare con essi delle passeggiate, a impartire qualche lezione all'aperto. E in alcuni luoghi, specialmente in piccoli Comuni e frazioni, i maestri e le maestre di buona volontà hanno seguito i consigli del Provveditore con discreti frutti; Ìna nella piu parte dei Comuni i maestri hanno impiegato tutti gli ozi procurati ad essi dal terremoto per ,protestare contro tutto e contro tutti, e a non far nulla. In qualche Comune, per fortuna raro, è avvenuto qualcosa di peggio: il maestro, che si rifiutava di far lezione pubblica gratuita per mancanza di locale, ha trovato bene il locale per fare lezioni a pagamento! I maestri comunali ci hanno parlato quasi ovunque con atteggiamento di disprezzo ironico dei maestri privati, dei "maestri irregolari,,, come li chiamano essi, delle "scolette," in cui gente senza diploma vende l'alfabeto ai contadini per una lira al mese o per una sporta di frutta. Questo disprezzo è parso a noi il sintomo piu caratteristico dell'orientamento intellettuale e morale sbagliato di molti fra gli insegnanti elementari. Perché quei maestri irregolari di scolette abusive fanno, nel solo modo che possono, quel bene che la scuola pubblica non fa. E quando nel prossimo censimento si rivelerà che l'analfabetismo in provincia di Reggio Calabria è disceso in questi ultimi anni con relativa rapidità, i maestri attribuiranno a sé il merito, che in buona parte spetta ai disprezzati maèstri "irregolari." E i ministri e i burocratici attribuiranno tutta a sé la grande vittoria nella lotta contro l'analfabetismo; mentre essa sarà dovuta almeno per tre quarti ai poveri contadini, che il problema dell'analfabetismo lo stanno risolvendo di loro iniziativa, a proprie spese, senza nulla chiedere agli enti locali e allo Stato. Il guaio, su questo come su tutti gli altri punti, non è un privilegio della provincia di Reggio Calabria, e neanche della sola Italia meridionale: due terzi dell'Italia settentrionale e centrale sono Italia meridionale bella e buona, e viceversa non mancano ·nel Mezzogiorno oasi luminose, che ci assicurano la possibilità di un migliore avvenire. È bene insistere continua-· mente ed energicamente su questa considerazione; perché il gran discorrere che si fa oramai da tutti di problema meridionale, se da un lato è segno 995 BioliotecaGino Bianco
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