Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Questioni morali e sociali Napoli, invece, vasto centro di consumi e di attività improduttive, in cui una metà della popolazione campa borseggiando e truffando l'altra metà, sembra fatta apposta per incoraggiare alla poltroneria e per educare alla immoralità. Tutto è chiasso, tutto è dolce far niente, quando non è imbroglio e abilità. Dal lazzarone che si spidocchia al sole, all'alto magistrato di cui tutti sottovoce dicono che vende le sentenze, dal questurino che sfrutta le prostitute, al giornalista ricattatore che sfoggia sfacciato automobili e amanti; tutto sembra consigliare al giovane: "Arrangiati, che io m'arrangio, l'onestà ed il lavoro sono buoni per gli sciocchi, godere è lo scopo della vita." Nessuna voce grida alla sua coscienza inquieta e vacillante: "Su via, figliuolo, lavora per te e per gli altri, il lavoro è la gioia, il lavoro è la libertà." Dopo qualche mese di tirocinio in quell'ambiente pestifero e infetto, la giovine speranza della delinquenza borghese meridionale ha scelta per sempre la sua via. Non è piu il ragazzone di facile contentatura, timido e impacciato d'una volta. È diventato un elegantone: si pettina e si veste in modo da stare tra il cinedo e il guappo. Si è emancipato da ogni principio morale: fa la corte alla figlia della padrona di casa: abbraccia la serva in cucina e la portinaia per le scale: molto spesso si busca la sifilide prima della fine del primo anno. Non c'è denaro che gli basti. E tempesta, per averne, la mamma e le sorelle di lettere menzognere e minacciose: povere mamme, che si consumano nella lotta ineguale contro le ristrettezze del bilancio; povere sorelle, che sfioriscono nell'ombra, nutrendosi di legumi e rattoppando calzerotti per il fratello lontano! Qualche volta Cocò si ricorda di essere anche studente universitario: quando c'è da fare una chiassata. Cocò è quasi sempre anticlericale: quando viveva Giovanni Bovio non mancava mai d'andare ad ascoltarlo e di applaudirlo almeno una volta all'anno. Spesso Cocò è addirittura sindacalista o socialista rivoluzionario; è insuperabile nel rompere le vetrate, nel fracassare le panche, nel fare con la bocca e con la mano suoni non perfettamente musicali. Cocò può essere rivoluzionario tanto piu agevolmente, in quanto è sicuro a priori delrimpunità, qualunque birbonata faccia: i carabinieri, che moschettano per dei nonnulla i contadini affamati, non daranno mai noia al caro figlio di papà. E Cocò è sicuro a tutte l'ore di trovare all'Università qualche migliaio di mascalzoni simili a lui, protetti dall'impunità come lui, pronti sempre a fare, come lui, i rivoluzionari. Oggi le panche saranno rotte per protestare contro il governo, domani per anticipare le vacanze, dopo le vacanze per ottenere una riduzione di tariffe sui trams, e poi per conquistare gli esami di marzo, e p·oi per solidarietà con i colleghi bocciati: e "avanti, avanti, avanti, con la fiaccola in pugno e con la scure." Di tanto in tanto lo spirito di Cocò è turbato dallo spettro degli esami. Ma solo alla morte non c'è rimedio! Una Università, in cui 5.000 975 BibliotecaGino Bianco

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