Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Questioni morali e sociali trionali, presidiate da una borghesia non indegna della sua funzione politica e sociale, e forti di una vigorosa vita autonoma, reagiscono contro l'infezionè della Città Eterna, e bene o male fanno la loro strada. Nel Mezzogiorno la corruzione propinata dal governo centrale si accumula a quella che pullula nella vita locale, e tutto il paese si sprofonda in una soffocante palude di anarchia e di volgarità. . La strategia politica e la tattica elettorale di ciascun partito si riduce a un punto solo: assicurarsi per mezzo del deputato ministeriale il favore della Prefettura nella pratica amministrativa giornaliera e nelle lotte elettorali. ' I I I~ Delle persone che formano una massa elettorale una parte non va mai a votare. Quelli che vanno a votare, si possono dividere in tre porzioni: i due gruppi che seguono stabilmente i due partiti impegnati nella lotta, e un gruppo intermedio che, spostandosi, ora di qua, ora di là, determina la vittoria. In generale ogni partito può contare su una massa, non molto estesa, ma sicura, di elettori, i quali votano ad ogni costo per esso, sia perché profondamente convinti degli ideali propugnati dal partito, sia perché interessati alla vittoria del partito, da cui hanno ottenuto o sperano di ottenere impieghi, appalti, favori personali di ogni genere. Quando gli elettori sono molti, e soprattutto quando la maggioranza del corpo elettorale è formata da lavoratori, che non possono aspirare a impieghi, non concorrono agli appalti e non possono essere tutti conquistati con la corruzione personale, i partiti sono obbligati ad occuparsi attivamente degli interessi generali per mantenersi le simpatie della grande massa non legata alla loro causa con vincoli personali. E le pressioni governative hanno generalmente scarsa efficacia. Dove, invece, come nell'Italia meridionale, gli elettori sono pochi, e il proletariato non ha peso politico, e domina sola la piccola borghesia improduttiva, e gli interessi generali sono del tutto dimenticati, e ogni lotta politica si riduce alla conquista degli impieghi, degli appalti, del libero sfruttamento dei bilanci comunali, ivi l'influenza del governo non può incontrare nessun apprezzabile ostacolo. Basta, infatti, al governo intimidire nelle elezioni le poche centinaia di persone aderenti stabilmente al partito che esso vuole abbattere, e corrompere le poche centinaia di elettori che formano la massa intermedia; e la vittoria gli è assicurata. La corruzione il governo la fa, non solo permettendo la compera dei voti, ma distribuendo, per mezzo del deputato ministeriale, impieghi, porti d'arme, grazie sovrane, condoni di imposte, sviamenti di processi, ecc. L'intimidazione si compie per molte altre vie. Il delegato di pubblica sicurezza, specialista in operazioni elettorali, che è distaccato dal Prefetto nel Comune in cui occorre dare battaglia, toglie le licenze di minuta vendita agli esercenti contrarii al partito, diciam cos1, dell'ordine; richiama dal domicilio coatto i malviventi e li aggrega alle squadre di propaganda del partito governativo; sorveglia i seguaci del partito contrario, li provoca 969 BibliotecaGino Bianco

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