Problemi educativi e sociali gioco di protezioni, uno scontrarsi di influenze piu o meno efficaci, un prevalere di simpatie o di antipatie capricciose. Per essi non esiste nessuna scala di valori morali obbiettivi. Il merito consiste nell'avere un protettore potente. Sarebbero capaci di presentarsi innanzi a un possibile patrono, in ginocchio, strisciando la lingua per terra. Si dice che noi meridionali siamo intelligenti. E certo la massa della popolazione rurale, costretta a stare ora per ora a contatto con la realtà laboriosa e dolorosa della vita, è assai intelligente: I?er lo meno è piu intelligente del contadiname della Bassa Lombardia o delle montagne liguri. E dà prova delle sue attitudini mirabili al lavoro e al risparmio, non appena, uscita di patria, si trovi in un ambiente meno malvagio. Ma per la borghesia le cose cambiano. Andate in un pomeriggio d'estate in uno di quei "Circoli di_ civili," in cui si raccoglie il fior fiore della poltroneria paesana; ascoltate per qualche ora conversare quella gente corpulenta, dagli occhi spenti, dalla voce fessa, mezzo sbracata, grossolana e volgare nelle parole e negli atti; badate alle scempiaggini, ai non sensi, alle irrealtà di cui sono infarciti i discorsi. E abbiate poi il coraggio di dire che i meridionali sono intelligenti! Donde nasca questa profonda differenza di capacità intellettuale fra la popolazione "civile" e la popolazione "campagnuola" del Mezzogiorno, io non so. Forse l'esercizio rude del lavoro materiale e la vita all'aria aperta preservano i contadini dalla degenerazione, che s'impadronisce ben presto delle famiglie fannullone in quel clima molle e infestato in gran parte dalla malaria. Questo è certo, che fra i "galantuomini" e i "cafoni" meridionali esistono non solo differenze profonde e visibilissime nel modo di vestire, nel dialetto, nella vita di ogni giorno, ma anche vere e proprie differenze somatiche. Il contadino è magro, asciutto, tenacissimo al lavoro: non diverso doveva essere il miles quadratus del tempo romano. Il "civile" è pingue, flaccido, inerte, buono a nulla. Il "civile," _quando burla il contadino, cerca di contraffarne la voce, rendendo bassa e maschia la propria, che normalmente è femminea e in falsetto: crede di far la satira al contadino, mentre documenta la degenerazione propria. Ciò che permette molto spesso al "galantuomo" meridionale di passare per intelligente dinanzi ai settentrionali, ferrati di realtà da ogni parte, ma un po' tardigradi, è la "prontezza": una qualità di ordine inferiore, che posseggono in grado eminente tutti i neurastenici tipo Pikmann, che fanno i divinatori del pensiero sui palcoscenici e per le baracche. 3. È nel Mezzogiorno la classe dominante Ora quesra gente ha nell'Italia meridionale il monopolio dei poteri politici e amministrativi. La borghesia capitalistica, infatti, è nel Mezzogiorno poco sviluppa964 BibliotecaGino Bianco
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