Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Radicali repubblicani e socialisti pratica dei repubblicani è anche discutibile. Ma quando su questi due inte• ressanti problemi avremo discusso per un secolo, e ci saremo trattati vicen– devolmente da rammolliti e da mascalzoni, che ci avremo guadagnato? avremo noi mutata l'attuale condizione di cose? Non sarebbe meglio smet– tere il vezzo di far recriminazioni sterili sul passato, e prendere invece le cose come sono, e cercare di preparare, un po' meglio che non si sia fatto pel passato, l'avvenire? Ora in questo momento come stanno le cose?. Se non m'inganno, stanno nel modo seguente: l'Estrema Sinistra politica consta di tre frazioni, radicali, repubblicani, socialisti, che ognuna da sé sola può far poco, riunite insieme possono fare moltissimo. Nell'interesse di tutte e tre le frazioni un'alleanza sarebbe desider3:bilissima. È essa possibile, e con che mezzi bisogna cercare di produrla? Ecco la questione, il resto non merita neanche l'inchiostro che ci si sciupa intorno. Io, che sono socialista, posso dire solo quali condizioni potrebbero faci– litare l'ingresso dei socialisti nell'alleanza; sarebbe interessante che la stessa cosa facesse su questa stessa Rivista qualche radicale e qualche repubblicano. Sarà- questo uno scambio di idee, che naturalmente non potrà impegnare i rispettivi partiti, perché io non ho nessuna veste ufficiale per parlare; ma non sarà forse inutile a chiarire un po' meglio i rapporti reciproci che inter– corrono oggi fra i tre partiti estralegali. Ciò posto, le condizioni senza delle quali, a mio parere, un'alleanza sin– cera e solida fra i socialisti e gli altri non è possibile, sono quattro. I. .Bisogna che i repubblicani e i radicali smettano di considerare il par• tito socialista come un usurpatore, come un fratello cadetto che è riescito con male artì ad impadronirsi del maggiorasco spettante di diritto divino ad essi, e che può farsi perdonare la sua usurpazione solo adattandosi a fare da servitore e da lustrascarpe umilissimo ai fratelli maggiori. Se il ·partito socialista sia un usurpatore, non m'importa di sapere; so che in questo momento esiste, che non è meno forte degli altri due partiti, che vuole esi• stere e che vuole svilupparsi. I repubblicani e i radicali questa verità ele– mentarissima finora l'hanno sempre amata come il fumo negli occhi. C'è un collegio conquistato da essi? su quel collegio, secondo loro, c'è bandita, e i socialisti non ci debbono metter piede. C'è una lotta elettorale? se i repubblicani hanno mostrata l'intenzione di posare una loro candidatura, i socialisti debbono rinunziare a posarne una loro e debbono votare per il repubblicano. Se i socialisti obbedissero umilmente ai loro comandi, è certo che i repubblicani non avrebbero da lamentarsi dei socialisti e li proclame– rebbero i migliori fratellini di questo mondo; ma allora che bisogno ci sa– rebbe che i socialisti formassero un partito a sé? potrebbero sciogliere il loro partito e andare a prender gli ordini dal partito repubblicano. Se i socialisti pretendessero dai repubblicani ciò che questi pretendono dai socialisti, che cosa direbbero i repubblicani? ci chiamerebbero matti, e avrebbero mille ra~1om. Certo $arebbe de$içler~bile çhe 1 diversi partiti estralegali s1 mcÒn• 65 BibliotecaGino Bianco

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