Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale incaricata dell'estrazione del materiale, il quale sarebbe stato acquistato dai siderurgici per la produzione del ferro. Cos1 la cooperativa operaia, che esercisce l'industria mineraria, e la impresa capitalistica, che dissangua il paese con la industria siderurgica, diventano solidali; la cooperativa non potrebbe continuare a lavorare, se i siderurgici non continuassero ad acqui– stare il minerale; e i siderurgici non potrebbero far questo, se il Governo non continuasse a impedire lo sfacelo della loro industria con sempre mag– giori protezioni doganali e finanziamenti e forniture di carbone e ordina– zioni di rotaie a prezzi politici. Con quest'abile gioco - spiegava Gino Luzzatto sul Resto del Carlino del 13 ottobre 1920 - tutta la campagna antisiderurgica sarebbe abilmente frustrata; lo sfrut– tamento sempre piu intenso delle miniere elbane diventerebbe un interesse di tutto il proletariato italiano, e sarebbe perciò sacro a qualunque Governo; e l'alta siderurgia potrebbe dormire fra due guanciali, sicura che ad essa non verrà mai a mancare né il minerale di ferro, né il carbone, né ogni altro favore del patrio Governo, che dovrà ormai identificare i suoi interessi con quelli di una grandiosa e turbolenta cooperativa mmerana. Il resultato di questa meravigliosa "cooperazione di classe," in piena fioritura di socialismo rivoluzionario e intransigente, si vide nella Camera dei deputati, dicembre 1920, nella discussione sµlla siderurgia. Mentre nei corridoi della Camera dei deputati fervevano le trattative fra siderurgici e cooperatori per il passaggio delle miniere elbane agli operai organizzati, nella Camera un deputato socialista, parlando per incarico del gruppo par– lamentare, suscitando ili plauso di tutta la stampa siderurgica, affermò la necessità che il Governo "esaminasse e risolvesse" il problema della side– rurgia. E quando l'onorevole Giolitti annunziò che il Governo avrebbe emesso una nuova carta-moneta proprio per aiutare i siderurgici, affinché gli operai non rimanessero disoccupati, la notizia fu accettata anche dai socialisti come perfettamente legittima e naturale, quasi che un aumento della carta-moneta non rappresentasse un nuovo inasprimento dei cambi e dei prezzi. Cos1 i deputati socialisti - osservava Gino Luzzatto sul Resto del Carlino del 9 dicembre 1920 - tanto feroci a parole contro i pescicani e contro la speculazione a danno dei consumatori, saranno diventati, o per ingenuità o per la miopia che non permette loro di vedere piu in là dell'interesse di qualche gruppo operaio o di qualche cooperativa, i piu efficaci strumenti della speculazione, che ritrae i suoi massimi lucri dalla continua e progressiva svalutazione della moneta, e si saranno assunti la loro parte di responsabilità in un nuovo e sensibilissimo rincaro della vita. Se il Gruppo socialista avesse voluto combattere sul serio il protezionismo siderurgico, esso non avrebbe dovuto accettare il punto di vista dell'onorevole Bianchi, 12 ed invitare il Governo a studiare e risolvere il problema della siderurgia. Chiedere che il Governo risolva una questione di questo genere, è già riconoscere il suo obbligo di intervenire in favore 12 Giuseppe Bianchi, deputato socialista di ijrescia 1 uno dei diri~enti <k!la CçnfederazioQe Generale del Lavoro. [N.d.C.] 608 BibliotecaGino Bianco

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