Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Il problema della cultura e i giovani socialisti fede, né vogliamo disperdere energie preziose nel tentativo di rimediare, secondo me– todi scolastici, a quello che è uno dei caratteri essenziali, incancellabili del regime del salariato: lo scarso livello della cultura operaia. Il partito cattolico, non ha potuto formare una coltura cattolica popolare. Evidentemente noi dissentiamo $U questo punto della tendenza rappresentata dal suo giornale. Riteniamo che la coltura operaia possa figurare nei programmi della de– mocrazia, ma abbia scarso valore nel campo dell'azione sovversiva del socialismo. Questo non vuol dire che noi rinneghiamo la coltura socialista. Al contrario cre– diamo che l'unico modo di incoraggiarla sia quello di lasciarla alla iniziativa indivi– duale, senza chiuderla nel campo odioso del regime scolastico. E quella iniziativa può essere eccitata solo portando i giovani proletari nel vivo della lotta e del contrasto sociale, che sviluppa in essi il desiderio di rendersi piu adatti alla battaglia. Se la nostra Avanguardia assumesse l'indirizzo di coltura, dopo quattro numeri gli operai non la leggerebbero piu. Ma i nostri giovani compagni la cercano e la amano oggi che vedono in essa un segnacolo di lotta, che ritrovano nelle nostre campagne tutta l'anima proletaria, con i suoi slanci e le sue rivolte. Ci si potrà dire che l'entusiasmo senza la convinzione è poco duraturo. Ebbene questo è vero sempre, fuori che nel campo dei movimenti di classe. Nell'operaio socia– lista la convinzione è invece figlia dell'entusiasmo e del sentimento, e c'è qualche cosa che non lascia spegnere questo sentimento: la solidarietà istintiva degli sfruttati. Chi non ha piu fiducia in questa e vuole sostituirla con la scuoletta teorica, lo studio, la coscienza dei problemi pratici, si trova, a creder nostro, melanconicamente fuori del socialismo. Grazie, signor direttore, della cortese ospitalità. AMADEO BoRDIGA III Il Bordiga fa una osservazione assai acuta e ricca di conseguenze, al– lorché nota che il particolarismo del partito socialista ha portato ad una vera e propria crisi di fede e di sentimento nei socialisti. Molti fra quegli stessi uomini, che in quest'ultimo decennio, presi a poco a poco nell'ingranaggio dei piccoli interessi di gruppo. o di campanile, non han trovato mai il momento di rompere la rete che li avvolgeva, e si sono cosf lentamente adattati alle necessità miserabili di un'azione che è oramai la negazione co.mpleta di ogni ideale, non solo socialista, ma anche piu ele– mentarmente democratico, e sono ridotti oramai a dover ripetere i vecchi simboli di fede senza crederci piu mentre la loro azione è la smentita di quei simboli, - molti fra questi stessi uomini, nel decennio eroico del so– cialismo italiano, fra il 1890 e il 1900, ebbero una fede grande e ardente, e furono esempio vivo indimenticabile ai giovani di entusiasmo, di coerenza, di dignità, di sacrificio. Come mai dalla fede e dall'entusiàsmo passarono al particolarismo, per essere poi fatalmente trascinati dal particolarismo alla morte di ogni fede che non sia quella del tornaconto immediato, e - peggio ancora - alla ripetizione insincera delle formule non piu credute della vecchia fede? A questa domanda il Bordiga non troverà risposta nella sua teoria che l'entusiasmo e la fede bastano a tutto, e che basta la solidarietà istintiva degli 36 537 BibliotecaGino Bianco

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