Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale migliori le classi dirigenti, che anzi le immiserisce e ne intensifica il per– vertimento. E d'altra parte è accompagnata da qualche fenomeno tutt'al– tro che benefico, come il rallentarsi dei vincoli familiari. La stessa accumulazione di capitali prodotta dall'emigrazione, minac– cia di riescir vana pel Mezzogiorno, se lo Stato non ismette di assorbire questi capitali e riversarli, per mezzo della Cassa depositi e prestiti, nel Nord, per opere pubbliche o non urgenti, o addirittura inutili, o pagate con prezzi elettorali, o che se sono richieste dalla maggiore civiltà dell'I– talia settentrionale non è giusto sieno fatte coi capitali dell'Italia meridio– nale. E anche quando la errata politica dei lavori pubblici non isvia dal Mezzogiorno i capitali che il Mezzogiorno accumula· e che al risorgimento del Mezzogiorno sono necessari, il risparmio è troppo spesso sottratto al– i' emigrante dalla usura fondiaria esercitata dai vecchi proprietari impro– duttivi. Oppure il contadino, non trovando convenienza ad impiegarlo nel– l'agricoltura, dissanguata dalle imposte e soffocata dal protezionismo indu– striale, lo sperpera in futili tentativi commerciali o in ispese voluttuarie. Oggi, piu che mai, di fronte all'emigrazione, è necessario un serio, intenso, sistematico lavoro per risolvere il problema meridionale, cioè per creare nel Sud uno stato economico e morale, in cui la emigrazione di– venti alla sua volta un elemento benefico per accelerare la soluzione del problema meridionale. Il nodo del problema meridionale Ma oggi è possibile un movimento energico, costante, organico, il qua– le conduca al rinnovamento economico, sociale, morale di tanta parte d'I– talia? Da quali uomini, da quali classi, questo movimento può essere promosso e sorretto? In generale, gli studiosi del problema meridionale questa domanda o non se la pongono, o rispondono senz'altro invocando l'azione del "Go- " d 11 "S " verno, e o tato. Ma che cosa sono il "Governo," lo "Stato"? Essi non sono entità superiori agli uomini e fornite· di attitudini diverse da quelle di quei dati uomini, i quali in un dato momento esercitano la sovranità o attendono alla pubblica amministrazione. Lo "Stato," il "Governo," oggi, in Italia, sono formati: 1) dagli elettori, o meglio, dalla maggioranza degli elettori; 2) dai deputati, o meglio, dalla maggioranza dei deputati; 3) dai ministri; 4) dai funzionari dei ministeri; 5) dai funzionari governativi sparsi per le province; 6) dagli amministratori elettivi e dai funzionari degli enti lo– cali. Questi gruppi di individui sono strettamente legati gli uni agli altri; né gli uni possono dare alla loro opera un indirizzo nuovo, senza che sia costretta a mutare correlativamente l'opera di tutti gli altri. Per lo piu noi 516 BibliotecaGino Bianco

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