Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Sf, amico Luzzatto. L'Avanti! combatte la infatuazione guerresca e nazionalista, che sembra avere travolto l'Italia in un accesso di follia col– letti va, e da cui i giornali finanziari già cominciano a cercare di trar fuori nuove aggressioni magari contro l'Inghilterra. E questo è lavoro utile, an– che se arrivato in grande ritardo. Ma combattere, cioè, negare, non basta. Bisogna contrapporre program– ma positivo a programma positivo. Ora qual è il programma positivo dell'Avanti! e dei riformisti di de– stra e di sinistra, e dei socialisti del Nord e del Sud, e di tutta la rosa dei venti? "Io non so - tu dici - se in questo momento l'Avanti! miri coscien– temente ad un fine, e quale sia questo fine." - Con questo hai condannata tutta l'opera attuale dell'Avanti! e del partito socialista. Ciascun partito deve avere di fronte all'impresa tripolina un fine co– sciente e positivo. Nessun partito ha il diritto di limitarsi a dir male della guerra, aspettare che la guerra finisca, per gridare alla resa dei conti noi l'avevamo detto, e per cercare di riprendere allora il sopravvento nella opi– nione pubblica con questo semplice noi l'avevamo detto. Escluso che si debba e si possa oggi ripetere il grido "Via dall'Africa," come intendono i socialisti fronteggiare le nuove posizioni della politica in– ternazionale, come intendono limitare i danni dell'impresa al minimo ne– cessario, ed esigere che sieno pagati da chi ha rotto? Invece di fare articoli generici sull'Internazionale e sulla umanità e su tutte queste altre belle cose, di cui purtroppo oggi ridono in Italia, perché non si mettono sul serio a studiare il problema della organizzazione della nuova colonia, e delle spese veramente inevitabili, e dei congegni tributari occorrenti a trovarle col minore aggravio della classe lavoratrice d'Italia? Perché fissate bene le idee su questi punti - e a quest'ora dovrebbero es– sere fissate - non iniziano la campagna nei comizi e sui giornali? Ahimè, amico Luzzatto, io temo che una campagna come questa il partito socialista non la farà mai: 1) Perché occorrerebbe sul serio studiare il problema tecnico con– creto, e i deputati e i giornalisti e gli organizzatori socialisti - che devono guidare le masse - non hanno nessuna voglia di studiare nulla sul serio: anzi chi studia sul serio è per essi un "professore," un "dottrinario," un "rompiscatole." (Beninteso se i resultati dei suoi studi vengono a contrasta– re con le frasi fatte e a turbare i piccoli interessi, che in quel momento occorre rispettare: se il "dottrinario" non rompe nessuna scatola, è sempre " d' " "·11 " " . ") un gran uomo, un ustre uomo, un egregio uomo. 2) Perché basterà che il Governo faccia luccicare ai gruppetti piu influenti, i quali credono di essere essi tutto "il proletariato," la piccola spe– ranzella che ci sarà da guadagnare qualcosuccia anche per loro in Tripolita– nia; e la grande maggioranza dei riformisti, e di destra e di sinistra, si tro- 506 BibliotecaGino Bianco

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