Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Me ne rincresce per l'onorevole Bonomi, che ha visto cadere ad una ad una tutte le sue mirifiche speranze luzzattiane. Ma è proprio cosL E biso– gna che ci si adatti. 3. Gli effetti della riforma Luzzatti nell'Italia meridionale Abbiamo visto nei due articoli precedenti che per effetto della riforma elettorale radico-luzzattiana "potrebbero" in Milano diventare elettori 35 mila operai, che oggi son~ esclusi dalle liste; e in Torino 20 mila operai. Questi possibili aumenti derivano dal fatto che in Milano l'analfabeti– smo della classe lavoratrice è del 19 per cento, e in Torino del 10 per cen– to circa. Sarebbe per Milano e Torino, e in generale per tutti i paesi di scarso analfabetismo un guadagno da non disprezzare se i possibili aumenti non fossero neutralizzati dai tre contrappesi escogitati dall'onorevole Luzzatti, . ' c10e: 1) l'effettiva e immediata iscrizione d'ufficio di tutti i poltroni delle classi medie e superiori, che, pur avendo i certificati scolastici in regola, non si sieno mai data cura di chiedere l'iscrizione; 2) l'obbligatorietà del voto: obbligatorietà effettiva ed efficace per i soli benestanti; 3) il far dipendere la iscrizione d'ufficio non piu dal certificato di "compimento," ma dal certificato di "proscioglimento." Le cose peggiorano a vista d'occhio, via via che passiamo dai paesi di basso analfabetismo ai paesi di alto analfabetismo. Nel circondario di Milano, nella leva del 1909 i coscritti analfabeti o semialfabeti hanno rappresentato il 35 per cento del totale: il che vuol dire che l'analfabetismo della massa dei maschi maggiorenni è almeno del 40 per cento. Cioè su cento maggiorenni avremo all'ingrosso dopo la riforma Luzzatti: quaranta lavoratori analfabeti o quasi, · che non potranno ottenere l'elettorato; trentatre cittadini delle classi medie o superiori iscritti d'ufficio elettori; ventitre lavoratori non analfabeti, di cui una parte non sarà in gra– do di superare l'esame, una parte non si curerà di fare la domanda perché non sospinta da nessuna organizzazione, e il resto, cioè per fare i conti da gran signori, una quindicina di migliaia al massimo, farà parte delle liste elettorali. Se queste saranno le condizioni del circondario di Milano, d~ve l'anal– fabetismo dei maggiorenni è solo del 40 per cento, è facile immaginarsi quel che avverrà i.n provincia di Caltanissetta, dove gli analfabeti formano il 72 466 BibliotecaGino Bianco

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