Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale mare un carro di disinfettanti, è barbara, che cosa sono coloro che hanno bisogno dei tumulti per avvedersi che occorre cambiare strada? Aggiungete a questo cumulo di insipienze delle autorità municipali e governative e di giusta irritazione nella poveraglia, la crisi economica pro– dotta dai provvedimenti annonari. In un paese, dove fino al giorno prima era stato un indecente continuo lasciar andare in fatto d'igiene, e le autorità governative avevano sempre chiuso gli occhi sulla noncuranza delle autorità municipali, a un tratto si proibisce la vendita delle verdure e ~ei pesciolini crudi 3 e l'uso dell'acqua marina per la panificazione a domicilio. Misure preventive giustissime e utilissime, e l'autorità sanitaria non fece né piu né meno del suo stretto dovere prendendole: ma non andavano lanciate da un momento all'altro come cannonate su una città presa d'assedio, senza preoc– cuparsi della crisi di fame che avrebbero prodotta; e fu delitto imperdona– bile delle autorità amministrative e politiche non avere prevenute e curate in tempo le conseguenze fastidiosissime di quelle misure. Proibire la vendita del pesce crudo, che rappresenta in questa stagione una buona metà del prodotto della pesca e che viene nelle reti insieme a quelle qualità di pesce, che si mangiano cotte, significa rendere improdutti– va e perciò proibire senz'altro la pesca: cioè togliere dalla sera alla mattina i mezzi per guadagnarsi la vita a circa mille famiglie. Dopo i tumulti è sta– to deliberato che il pesce crudo sarà acquistato a metà prezzo dal Comune e fatto cuocere prima di essere messo in vendita: perché si sono aspettati i tumulti? Rendere impossibile la pesca e proibire nello stesso tempo la vendita delle verdure, significava affamare tutta la cittadinanza a un tratto. Era lecito far questo senza assicurare per altre vie il vettovagliamento della città? Proibire l'uso dell'acqua marina nella panificazione a domicilio, signi– ficava obbligare la povera gente o a non mangiar piu pane o, per salare l'acqua, a comprare il sale degli spacci governativi. Dopo i tumulti, è stato concesso l'uso dell'acqua marina, purché rac– colta in zone non infette. Erano, dunque, necessari i tumulti per far capire a lor signori che non è impossibile conciliare i precetti dell'igiene coi con– sigli della prudenza e della umanità? In questo disgraziato paese, gli ortolani sono costituiti in lega, la qua– le è presieduta dal sindaco, il quale dovrebbe curare l'osservanza delle leggi sanitarie; ed hanno avuto sempre la facoltà di trattare le verdure con le deiezioni umane non sterilizzate. In compenso votano per il partito del sin– daco nelle elezioni amministrative e per il deputato repubblicano nelle ele– zioni politiche. E chi va nel locale della loro lega trova al posto d'onore il ritratto del deputato repubblicano. Viene il colera, ed ecco che l'autorità 3 Chi sa quanti nasetti schizzinosi si arricceranno a sentire che i "barbari" mangiano i pe– sciolini crudi. Ma le ostriche, di cui si adornano i banchetti dei "civili," non sono pesce crudo? Io - da quel perfetto barbaro che sono - mangio il pesce crudo, e ho a schifo le ranocchie, che si mangiano al Nord. È questione di abitudini e di... pregiudizi. 440 BibliotecaGino Bianco

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