Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale zione del riformismo omeopatico, in cui ci troviamo oggi compromessi ed arenati. Forse questo sforzo, che farà il partito per ritrovare lo spirito di soli– darietà e di combattività del periodo delle origini, susciterà moti di ribel– lione in qualcuna di quelle organizzazioni professionali o di quei gruppi locali, i quali hanno potuto meglio approfittare del ristagno socialista degli anni passati; ed hanno impostate le loro iniziative sulla aspettazione del mecenatismo governativo, e nello strappo, che dovrà fare il partito di tutti i legami e di tutti i compromessi attuali, vedranno un danno ai loro imme– diati interessi. Ma il dolore, che proveremo staccandoci da uomini, al cui fianco abbiamo combattuto tante buone battaglie, sarà compensato dal piu si.ncero e piu forte sentimento che avremo di servire interessi veramente generali e degni d'essere serviti; ci sarà compensato· con la fine di questa inquietudine irosa, che tutti ci turba, da questo malessere vago che deter– mina in noi la inorganicità e la sconclusionatezza della nostra opera at– tuale. E le perdite eventuali, che il partito socialista farà degli uomini divenuti ormai troppo "pratici" per sentire la nobiltà e la vera praticità delle grandi inizjative apparentemente disinteressate, ci saranno compen– sate ad abbondanza nella cresciuta forza di espansione, che acquisterà il nostro partito in quelle moltitudini di lavoratori, che pur sono la enorme maggioranza della classe lavoratrice, ma a cui da tanti anni non giunge piu la nostra voce, e a cui questa voce non può giungere se non attraverso una propaganda continua e una agitazione intensa per riforme d'interesse generale, cioè per riforme che essi sieno capaci di sentire necessarie, per riforme che essi debbano con la forza della loro volontà conquistare. * Scrivendo le pagine che precedono, noi sappiamo di essere, come si suol dire, usciti fuori argomento, e di avere invase le attribuzioni del rela– tore del tema precedente sull'azione generale del partito. Ma la delibera– zione, che il congresso prenderà sul secondo tema, la cui relazione è a noi affidata, dipende strettamente dal . voto, che concluderà la discussione sulla azione generale del partito. Se avverrà che in questa discussione gli errori dei riformisti portino alla vittoria della tendenza rivoluzionaria, come nel congresso di Firenze la inconcludenza rivoluzionaria die' causa vinta ai riformisti, è evidente che non ci sarà pi4 luogo a discutere né di riforma elettorale né di altre riforme grandi o piccine. Il partito sarà impegnato in una opera di oppo– sizione sistematica contro l'attuale stato di cose, indipendentemente dal bisogno non soddisfatto dell'una o dell'altra riforma concreta, e dovrà agi– tare tutte le riforme insieme, senza concentrare le sue forze intorno a nes– suna, servendosi di queste agitazioni non per alcuna conquista determinata immediata ma per alimentare il malcontento continuo dei lavoratori, esa- 400 BibliotecaGino Bianco

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