Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento soc,ialista Vogliamo però soggiungere: si deve precisamente al socialismo del Nord se oggi la questione della riforma elettorale, avviamento al suffragio universale, è posta in guisa da dover avere un principio di soluzione. Sicuro: fu appunto il contegno di quel Gruppo socialista che in maggioranza riceve i mandati dai collegi dove la coope– razione proletaria è cominciata a svilupparsi, fu proprio il recente "ministerialismo" del Gruppo socialista che ha finalmente messo all'ordine del giorno la riforma eletto– rale, ottenendo che un Governo prendesse su di essa impegni precisi di prossima scadenza. Se i deputati socialisti del Nord dove il bisogno di un suffragio piu largo è meno sentito, hanno deciso di essere "ministeriali" in questa ora della vita parla– mentare, l'han deciso in omaggio a quelle larghe concezioni politiche, anzi per quel– l'altruismo politico di cu~ il Salvemini si è fatto ad essi non necessario maestro. Si• son decisi a essere ministeriali col ministero Luzzatti-Sacchi per il prevalente e non unico intento di imporre quella seria riforma che lo stesso Salvemini mostra· di apprez– zare anche se non sia il suffragio universale; con ciò dando a vedere che essi, i de– putati socialisti del Nord, si sono ispirati al bisogno del proletariato del Sud, per il quale la questione dell'allargamento del suffragio è di gran lunga piu urgente che non sia per il proletariato settentrionale. Nessuno ora può predire se a dicembre il gabinetto Sacchi-Luzzatti darà la promessa riforma, e se questa riforma sarà "seria"; ma nes– suno, neppure il Salvemini, ha il diritto di insinuare che pur di ottenere la Banca del Lavoro i deputati socialisti sieno disposti a rimanere ministeriali se il Ministero man– casse ai suoi impegni, o di desistere dal proseguire la battaglia per la riforma eletto– rale, proseguirla con ogni energia e con ogni accorgimento, traverso crisi di ministeri e di Camere. E coll'avere posta cosf, col loro odierno ministerialismo, che potrebbe di– ventare a dicembre il piu fecondamente combattivo degli anti-ministerialismi, la que– stione della riforma elettorale, coll'averla posta come una camicia di Nesso sul corpo del Parlamento, i deputati socialisti hanno sospinto avanti, sul terreno della conquista positiva, la causa dello stesso "suffragio universale" piu che non facciano le sfuriate di Gaetano Salvemini e gli ordini del giorno scaraventati dal neo-rivoluzionarismo dei circoletti contro il Gruppo parlamentare. Ma ci avvediamo che le nostre note affrettate vanno perdendo la brevità che ave– vamo promesso. Ci asteniamo pertanto dal soffermarci ai dettagli dello scritto del Salvemini dove son dette cose inesatte o le cose vere guardate dall'angolo visuale la cui falsità abbiamo dimostrato. Un dettaglio solo non possiamo non rilevare: ed è l'accenno di fatto - l'unico accenno di fatto! - che si trova incastonato negli ultimi righi dello scritto del Salvemini. Il quale allude a un deputato socialista che per avere dal Giolitti sui fondi segreti il denaro occorrente per il viaggio di elettori emigrati, gli avrebbe offerto per correspettivo di fargli da "agente" nel Gruppo. Vero è che il Sai– vernini soggiunge essere questa una ipotesi, anzi una ipotesi fantastica. Ma ciò non fa che aggravare il carattere morale - morale in senso contrario I - della insinua– zione. Un fatto di questo genere non si specifica se non come accusa della quale si assume la responsabilità. Specificare il fatto, senza far nomi e sottraendosi all'obbligo di farli con dire che si tratta di una ipotesi fantastica, è quanto fare del peggiore gesuitismo. La parola è un po' forte? Ma il Salvemini che è professore in questo ge• nere di eufemismi, trovi lui l'eufemismo che si attaglia al suo caso. Il lettore che ricorda gli inizi di queste polemiche, si sarà avvisto facilmente come il Salvemini sia venuto, forse senza prefisso disegno ma seguendo una naturale inclina– zione del suo spirito, a spostare le basi della sua critica: la quale, rivolta dapprima a mettere in luce il "camorrismo" adoperato dai deputati socialisti a favore dei loro gruppi elettorali nucleati nelle cooperative di lavoro, è diventata ora l'accusa al Gruppo socialista parlamentare di... essere eletto nel settentrione d'Italia. Infatti: non sapendo come altrimenti comportarsi di fronte alle risposte nostre nelle quali dimostravamo la falsità di fatto della sua affermazione che i deputati socia– listi sieno il prodotto elettorale delle cooperative di lavoro e che le cooperative di lavoro sieno qualcosa di staccato dal complesso movimento proletario (a questo complesso mo– vimento alludevamo colle parole "proletariato tutto quanto" sulle quali gioca il Sal- BibliotecaGino Bianco

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