Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento socialista lavoro, che chiede all'on. Luzzatti il suo "valido appoggio" per ottenere che i lavori dello Stato in genere ed in ispecie quelli occorrenti per la co– struzione del nuovo palazzo del ministero di Agricoltura, per la Direzione delle Ferrovie e per la nuova aula della Camera dei deputati, vengano affi– dati alle cooperative di lavoro"; e l'on. Luzzatti, naturalmente, promette (Cooperazione Italiana, 1 gennaio 1910). Poi sono le cooperative braccianti del Veneto, che si riuniscono a congresso con l'adesione di tutti i deputati della regione, fra cui due socialisti, si distribuiscono con atto di sovranità 'i lavori pubblici di tutta la regione, anche nelle province in cui non ci sono cooperative; mandano una commissione di deputati conservatori, con l'adesione di due deputati socialisti, agli on. Luzzatti e Sacchi a portare i loro voti; e i giornali pochi giorni dopo pubblicano lunghe liste di lavori dati alle cooperative del Veneto (Cooperazione Italiana, 23 aprile e 21 mag– gio 1910; Avanti!, 30 maggio). Poi è l'on. Pietro Chiesa, il quale parlando dei servizi marittimi, dice alla Camera: "Perché non si potrebbe esaminare il problema dei servizi marittimi di Stato affidati alle cooperative con con– tratti che ci garantiscano? Non è utopia. Noi a Genova abbiamo già costi– tuita una cooperativa con mezzi che possono rispondere a questo scopo e per questo scopo. " In queste sollecitazioni e in queste avances non c'è nulla di biasimevole, dal punto di vista della morale personale, e ben si capisce che gli uomini pi(1 abili dei partiti conservatori secondino il movimento. Ma noi, dico noi socialisti, dove andiamo a finire per questa strada? Le cooperative sono rette in determinate norme giuridiche. Nei limiti di queste norme esse possono vivere) lavorare, trattare colle amministrazioni, gestire i loro affari. Facciano queste operazioni col loro personale ammini– strativo e tecnico. Non trasformino i deputati in altrettanti sbrigafaccende. E i deputati socialisti e gli aspiranti idem compiono la peggiore opera di ineducazione politica, allorché secondano questi impulsi frammentari dei gruppi, e in quest'opera di sollecitazioni parziali perdopo ogni visione sin– tetica della realtà politica nazionale e dimenticano che l'opera del deputato deve consistere nel· promuovere provvedimenti legislativi utili a tutti, anche a costo di costringere i gruppi piu avanzati a rallentare il passo. Che se proprio credete che sui lavori pubblici si debba creare il mono– polio deEe cooperative - non so se allo stato attuale dello sviluppo di sif– fatta forma di organizzazione ciò sarebbe socialistico e possibile - promo– vete una legge, che vi crei un diritto; non trasformate i vostri deputati da organi di trasformazioni politiche 111 congegni di sollecitazioni ammini– strative. * Nell'Avanti! del 6 marzo 1910, il Rossi-Doria, consigliere ed assessore comunale di Roma, aveva il coraggio civile di prendere le difese dell'Istituto delle Case popolari di Roma, contrapponendo i diritti di tutto il proletariato 375 BibliotecaGino Bianco

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