Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento socialista I Le cose a posto 1 Nella intervista da me concessa al Giornale d'ltalùl - organo dell'on. Sonnino, come scrive il Gruppo parlamentare socialista, facendo una sco– perta che nessuno aveva mai fatta in occasione di altre numerose interviste concesse da socialisti deputati e non deputati allo stesso giornale - io ho affermato che una delle cause piu profonde del cosi detto ministerialismo dei deputati socialisti si deve ricercare nei bisogni e nelle tendenze delle cooperative di lavoro. Parlai anche di anticlericalismo, di protezionismo, di legislazione sociale. Ma per il momento è bene isolare quanto dissi sulle cooperative di lavoro dal resto delle mie idee, e perché questo punto ha dato luogo alle proteste piu violent~, e perché è bene mangiare il carciofo a foglia a foglia. Le cooperative di lavoro - ecco la mia tesi - non raccolgono in Italia se non una porzione limitatissima della intera classe lavoratrice. Ma il nu– cleo piu potente di queste organizzazioni è concentrato in una determinata zona del nostro paese - la zona ligure-padana -, e qui assorbe un numero di lavoratori assai grande relativamente alla popolazione locale. E siccome in questa zona, come in generale in tutto il Nord, il diritto elettorale è ab– bastanza propizio alle classi lavoratrici, ne nasce che i soci di siffatte orga– nizzazioni cooperative - a differenza di altri strati proletari e specialmente dei contadini meridionali, i quali non hanno diritti politici - riescono ad eleggere un notevole gruppo di deputati e per mezzo di questi fanno preva– lere la preoccupazione dei loro bisogni nell'azione giornaliera del Gruppo parlamentare socialista. Ora queste cooperative di lavoro sono in continue relazioni di affari con le pubbliche amministrazioni, di fronte alle quali esercitano la funzione economica di veri e propri appaltatori. Se non che i soci di esse, immaginan– dosi in buona fede di essere "il proletariato," e figurandosi che i vantaggi da essi ottenuti vadano proprio al "proletariato," non si peritano molto dal chiedere allo Stato concessioni che sarebbero da tutti proclamate "camor– ristiche," se fossero fatte ad intraprenditori non operai. E i deputati, che 1 Ciascuno àegli articoli qui riprodotti fu seguito da un commento polemico redazionale, attribuito da Salvemini a Leonida Bissolati, ritornato nel 1908 alla direzione dell'" Avanti!" È parso opportuno, per l'importanza dell'argomento, raggruppare e riportare tali interventi, di se– guito agli scritti di Salvemini. [N.d.C.] 2 V. supra a p. 354. [N.d.C.] 359 BibliotecaGino Bianco

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