Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La nuova crisi del partito soc.ialista mentre si prepara il Congresso di Milano renze, l'atteggiamento del Gruppo parlamentare socialista di fronte al mi– nistero Luzzatti,2 abbiamo chiesto in proposito l'opinione del prof. Salve– mini, ricordandogli talune certe sue manifestazioni contrarie al ministeria– lismo socialista. "E come si fa a non essere contrari!" egli ci ha risposto. "Basterebbe osservare la prima conseguenza di questo atteggiamento: il voto per la pro– roga per i servizi marittimi. Il Gruppo socialista era moralmente e politi– camente obbligato da tutto il suo passato a respingere senz'altro il trucco della proroga, essendosi sempre dichiarato contrario ad ogni sistema di sov– venzioni. Perché, dunque, ha voluto anch'esso dare al Governo il tempo e il modo di studiare un nuovo metodo di sovvenzioni? La proroga poteva essere votata da chi reputa necessarie le sovvenzioni, non da chi le ha sem– pre e in qualsiasi forma escluse. "Per fortuna non tutti i deputati socialisti hanno abboccato all'amo, il che vuol dire che non in tutto il Gruppo la sensibilità socialista si è ottusa!" "Ma qual è, a suo avviso, la causa determinante di questo nuovo mini– sterialismo socialista? " "La spiegazione non è semplice e mette fuori causa, salvo qualche sin– gola eccezione, la buona fede e il personale disinteresse dei deputati so– cialisti. "Questi, prima di tutto, sono anch'essi soggetti alla pressione di quella massa piccolo-borghese, la quale costituisce la grande maggioranza dell'at– tuale corpo elettorale, e chiede per mezzo del deputato impegni e favori vari. "Il deputato che trascuri queste sollecitazioni è spacciato, anche se è socialista e può fare assegnamento sui voti dei lavoratori, i quali, con l'at– tuale suffragio ristretto, non bastano a costituire una sufficiente base elet– torale. "Ora, questa gente ha bisogno che il deputato, anche se socialista, sia ministeriale, si ponga cioè in condizione da ottenere dal Governo i favori che a quella gente occorrono. E siccome una qualunque bandiera bisogna anche portate alla Camera, e diventavano oggetto di un vivace scontro tra il deputato conservatore Angelo Muratori ed il socialista Angelo Cabrini. In seguito a tali fatti Salvemini indirizzava all'" Avanti!" il seguente telegramma: "Firenze, 20, ore 9.45 - Speravo inviare ier sera una risposta al Gruppo parlamentare, ma vedo dover ritardare di qualche giorno. Però vedendo essersi nella Camera parlato di sudicerie delle Coope– rative, intendo dichiarare, senza ritardo com'è mio dovere, che non ho mai pensato né detto que– sto. - Sono convinto che le cooperative di lavoro sono organizzazioni pericolose per il movi– mento socialista e doversi per buona parte ad esse gli errori del Gruppo parlamentare e spero dimostrarlo. Ma se altri crede dover parlare di lauti guadagni, di interessi bancari, di sudicerie ecc., io non intendo esser confuso con costoro, né ho mai detto nulla che possa ingenerare questa confusione. - Salvemini" (Cfr. "Avanti!," 21 giugno 1910.) [N.d.C.] La risposta qui preannunciata è costituita dagli articoli riprodotti nelle pp. seguenti. [N.d.C.] 2 Il 30 aprile 1910 il Gruppo parlamentare socialista aveva votato a maggioranza un ordine del giorno, col quale annunciava il proprio voto favorevole al ministero Luzzatti, motivandolo con la necessità di favorire l'attuazione della riforma elettorale promessa dal nuovo Governo. La Di– rezione del partito a sua volta votava con cinque voti contro quattro un ordine del giorno col quale si consentiva, "anche in omaggio" all'autonomia del Gruppo parlamentare che questi conti– nuasse "sulla sua responsabilità l'iniziato esperimento, senza fondarvi eccessive speranze." La mi– noranza, capeggiata da Giuseppe• Emanuele Modigliani aveva proposto contro la promessa riforma una piu intensa ripresa dell'agitazione per il suffragio universale. [N.d.C.] 355 BibliotecaGino Bianco

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