Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale dionale, voi avete la certezza di trovare in vostra compagnia, non solo tutte le forze nettamente democratiche di tutta l'Italia, ma anche tutti quei cit– tadini neutrali e bene intenzionati, i quali sentono di quanta vergogna sia la questione meridionale ancora insoluta per l'Italia, e, non appena abbia– no compreso come si trovi proprio nel suffragio universale il principio della via d'uscita, ci daranno il loro pieno appoggio nella nostra campagna. Nella stessa Italia meridionale non solo noi potremo mettere in movimento per siffatta conquista la massa del proletariato rurale; ma ci seconderanno, per irritazione contro il Governo, tutte quelle fazioni locali che oggi sono op– presse e calpestate dalle fazioni governative, e alle quali non parrà vero di sconvolgere, con la riforma da noi voluta, i vecchi rapporti elettorali. E se, mentre nel paese noi spingeremo avanti la campagna del suffragio univer– sale, i nostri deputati nella Camera si opporranno con tutta la loro energia, e non già col fare la commedia dell'opposizione e non andando mai alle sedute, ad ogni aumento di spese militari e in generale ad ogni iniziativa legislativa, da cui possa derivare un peggioramento dello stato attuale, noi ci troveremo, fra quattro o cinque anni, al momento della vittoria, con le nostre forze politiche aumentate per la conquista del suffragio universale, e dinanzi a un' bilancio che avrà acquistato l'equilibrio oggi perduto. Cioè potremo esigere le riforme sociali, tributarie, scolastiche, con quella capa– cità di pressione che ci manca ora, e senza inciampare, come ora, nella invincibile resistenza delle condizioni finanziarie. Il metodo dell'agitazione. - Gli amici mi consigliano a metter fine al mio discorso per non sciuparne l'effetto. Io sono venuto qui non a cercare l'effetto, ma a dire quel che credo fermamente sia la verità. Avete perduto un giorno e mezzo a dir chiacchere sull'Avanti!, mentre ci volevano dei quattrini: e avete ora il dovere di ascoltare me che vi parlo del piu grave problema che affatichi oggi l'Italia. Non voglio però abusare della vostra pazienza; e perciò sopprimerò nel mio discorso quanto mi proponevo di dirvi per dimostrare. errati tutti gli argomenti, con cui è combattuta nelle nostre file l'idea del suffragio universale. Beninteso che coloro, che mi suc– cederanno, avranno l'obbligo di non ripetere qui nessuno di tali argomen– ti. Altrimenti riprenderò la parola e risponderò. Ci sono però ancora alcuni punti, sui quali mi è forza, sia pure bre– vissimamente, di parlare. Se è vero quanto noi meridionali affermiamo, che il suffragio univer– sale, cioè esteso agli analfabeti, è oggi la riforma piu urgente non solo per noi, ma anche per voi, ed è la sola riforma oggi conquistabile, ne consegue che noi dobbiamo assumere questa riforma come centro di tutta la nostra azione politica, fino a quando non l'avremo effettivamente conquistata. Fi– nora il nostro partito è stato come quei ragazzi maleducati, che toccano tut– to, spostano tutto, rompono tutto, e non conchiudono mai niente. La nostra abitudine è stata finora di iniziare le agitazioni con un grande slancio, 348 BibliotecaGino Bianco

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