Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Spettri e realtà s'interessano specialmente dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa e cercano al difficile problema soluzioni che favoriscano l'ascensione economica e po– litica del proletariato, non stieno ad aspettare il verbo dai congressi del par– tito socialista. Non a caso in questo tempo si sciupa tutto in bizantinismi verbali: se un congresso socialista dovesse trovarsi faccia a faccia con que– stioni concrete e complicate, o non saprebbe che dire, o direbbe scempiag– gini enormi, oppure scaricherebbe la soma sulla direzione del partito - come ha fatto il congresso di Roma per l'antimilitarismo - ben sapendo che per portar some di quel genere sarebbe impossibile trovare un piu per– fetto somiero. E altrettanto facciano quei socialisti, che s'interessano della politica estera - perché il Bissolati non prende lui la iniziativa di una as– sociazione di questo genere? - o si sentono piu portati a studiare le que– stioni dell'ordinamento militare, della legislazione sociale, del femminismo, ecc. Scrivano relazioni, tengano congressi, formulino soluzioni, facciano conferenze. Queste associazioni si riuniscano in una confederazione nazio– nale, in cui le iniziative e le proposte dei singoli gruppi sieno discusse e , approvate o respinte in ultima istanza da tutti. La Confederazione del la– voro da una parte - eccola che già si va formando da sé la superiore or– ganizzazione coordinatrice degli sforzi del proletariato - e dall'altra_ que– sta nuova Confederazione delle associazioni socialiste per lo studio dei pro– blemi politici e sociali, non dovranno fare altro che costituire un Comitato permanente comune, e tenere, via via che ne appaia la necessità, congressi comuni di tutte le organizzazioni di azione economica e di studio. E l'ap– parato direttore di cui la classe operaia ha bisogno, si sarà cosf a poco a po– co organizzato. Quanto a coloro, che sciupano oggi il tempo nel partito so– cialista, chi ha voglia e capacità di lavorare sarà attratto dal gruppo econo– mico o di studio meglio rispondente alle sue attitudini, ai suoi interessi, ai suoi gusti. I figli di nessuno rimarranno nel vecchio partito socialista a vo– tare ordini del giorno in nome del proletariato. E il nostro museo politico conterrà, accanto al partito repubblicano, un'altra bestia impagliata di piu. [Da "Critica Sociale," 1 marzo 1907, firmato: TRE sTELLE.J La diagnosi di Tre Stelle è assai meno desolante di quel che vorrebbe averne l'aria. Rinunziamo a confutarlo dove parla degli errori nostri e del Bissolati: siamo convinti piu che mai - ogni giorno che sorge ce ne porge nuovi argomenti - che l'errore nostro fu, essenzialmente, l'errore altrui, del non essere secondati abbastanza da chi poteva e doveva. Un periodo, onde il partito nostro potesse avviarsi a trarre cosi rapidi e cospicui vantaggi - se il demagogismo non prevaleva - come quello che si apri nel 1900, non si presenta due volte, nella storia di un paese, a brevi intervalli. E pare proprio a Tre Stelle che soltanto le "organizzazioni reggiane e genovesi" - e non, a maggior ragione, tutta intera l'Italia proletaria, specialmente la parte agricola e piu arretrata di essa - avrebbero potuto giovarsi di una condizione generale politica, che poneva il Gruppo socialista parlamentare e le organizzazioni proletarie al primo piano della politica del paese e dava loro cosi decisiva possibilità di lavoro, d'influenza, di cooperazione? Ma ormai le recriminazioni sono cosa accademica. Il passato non si restituisce e val meglio studiare il presente e provvedere all'avvenire. 23 329 BibliotecaGino Bianco

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