Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale a queste condizioni l'opera di tutti 1 mm1steri, che fan servire le persecu– zioni e i favori amministrativi per obbligare i deputati eletti dalle camorre al perpetuo ministerialismo. E si avrà la diagnosi esatta dei mali ammini– strativi del Mezzogiorno. Quale rimedio? Che cosa dovrebbe fare quel Ministero riformatore, che fra due o tre legislature, come tu speri, caro Turati, riesca a emanci– parsi dai deputati del Sud e non debba far i conti cor.. la loro ostilità nella sua opera di epurazione meridionale? Io sono del parere che debba estendere ai proletari anche analfabeti il suffragio amministrativo, e poi non fare nient'altro. I nuovi elettori, educati a poco a poco dalla pratica medesima del diritto elettorale, forme– rebbero la materia prima, su cui potrebbe esercitarsi l'azione dei partiti democratici, e riescirebbero col tempo a prevalere sulle camorre fameliche piccolo-borghesi, depurando le amministrazioni comunali col subordinarle agli interessi veri della generalità dei cittadini. Quest'esercito sarebbe faci– lissimo raccoglierlo e metterlo in moto, perché le moltitudini agricole del Sud, agglomerate in grossi centri urbani e intelligentissime - ecco un'af– fermazione che farà stupire piu di un settentrionale! - si lasciano agevol– mente propagandare e organizzare. Pullulano cosf, spesso anche per gene– razione spontanea, le leghe. Ma, sorte, non sanno che fare: tentano natu– ralmente di spingersi alla lotta economica contro i proprietari, dissanguati dalle tasse e rovinati dalle crisi agricole; ma gli scioperi o sono sconfitti naturalmente, o sono soffocati nel sangue; anche riescendo vittoriosi, non hanno sui prezzi dei salari efficacia duratura. Le leghe, tentano, respinte dall'agone economico, di partecipare alla vita amministrativa, dove ci sa– rebbe tanto da fare; ma, non avendo alcuna influenza legale apprezzabile, i loro colpi cadono nel vuoto, quando non portano all'assalto dei casotti daziari - unica via di protesta politica! - con altro spargimento di san– gue. Dopo un poco di tempo non ci sono piu sforzi che valgano a tener su questi organismi che non trovano nulla da fare: i soci si ritirano ad uno ad uno e la lega sparisce. Io sono convinto che, esteso il diritto elettorale a questi strati sociali, che moralmente e intellettualmente racchiudono tesori di energie, l'Italia meridionale troverebbe da sé la via per liberarsi da tutte le vergogne che la opprimono: e il Governo centrale - non questo di Giolitti/ ma quello di vita privata, e son diventati esseri socialmente inutili; oppure, presi dallo scoraggiamento, non avendo una forza morale incrollabile, - e ben pochi sono gli onesti a tutti i costi - spinti dalle tristi necessità della vita, piuttosto che essere dei solitari senza base in paesi dove le classi popo– lari prive di voto, non offrono la necessaria condizione a un movimento democratico autentico, han finito a poco a poco coll'adattarsi all'ambiente, contribuendo al male con quella stessa energia, che dapprima volevano destinare al bene. 6 Tu affermi che, "dove un nucleo di audacie liberali esiste e può trionfare, il pre– sente Governo, anche nel Mezzodf,' non gli sbarra certamente il passo"; e ricordi Catania. Non so quel che avviene a Catania, e di ciò che dicono i giornali non mi fido, e mi astengo perciò da qualsiasi giudizio. Ma conosco direttamente altri casi, in cui il Governo ha messo le prefetture, le questure, le magistrature a servizio di deputati d'estrema sinistra. Ebbene, dopo 274 SibliotecaGino Bianco

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