Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Polemicameridionale' Carissimo Turati,2 già che ci lasci sperare un tuo intervento nella cosiddetta questione meridionale, permetti che io ti tolga per un momento solo il passo, ad evi– tare qualche equivoco intorno alle mie idee, che mi sembra già traspaia nella postilla da te aggiunta al mio ultimo articolo meridionale, e che po– trebbe farti perdere un tempo prezioso in critiche ... delle quali fìn da ora dichiaro di riconoscere la verità. Se una conclusione - tu dici - dovessimo trarre da questo discorso, sarebbe la piu desolata e la piu desolante. Sarebbe, non la federazione, ma l'interno irreducibile antagonismo e la scissione del partito. Socialismo del Nord e socialismo del Sud, im– possibilitati a intendersi, dovrebbero procedere ciascuno per la sua via, e poco im– porta se, poiché l'Italia è politicamente unita, i loro sforzi si elideranno reciprocamente. No, caro Turati: a questa conclusione io non arrivo nient'affatto, o per lo meno mi seccherebbe molto di arrivarci. Non ho mai sognato che i socialisti del Nord e i socialisti del Sud non possano intendersi: credo, anzi, che possiamo e dobbiamo intenderci. Ma, perché ciò avvenga, è necessario che spariscano gli equivoci, e che ci decidiamo una buona volta a parlarci adoperando un vocabolario co– mune all'una ed all'altra parte. I socialisti del Sud dovrebbero convincersi tutti che la preferenza, da noi data necessariamente alle conquiste politiche sulle conquiste economi– che preferite dal Nord, non corrisponde niente affatto a un dissidio fra riformisti del Nord e rivoluzionari del Sud. Caso mai, i socialisti del Nord, che intaccano direttamente la struttura economica con l'organizzazione eco– nomica, sarebbero piu rivoluzionari dei socialisti del Sud, le cui riforme politiche non sono e non possono essere che riforme democratiche piccolo– borghesi. Se, pertanto, c'è un paese assolutamente disadatto al rivoluziona– rismo del Ferri, questo è proprio l'Italia meridionale. E, d'altro canto, l'at– tribuire, come fa una parte dèi meridionali, alla propria azione politica un carattere spiccatamente repubblicano, quando i compagni del Nord non ne sentono il bisogno, è fiato sprecato al vento: come diavolo vogliam fare la repubblica noi, se non siamo buoni neanche a conquistare un Consiglio comunale? In questo, come in tutta l'altra nostra azione politica, noi non 1 Riprodotto in Tendenze vecchie ecc. cit., pp. 15-18, e in Scritti sulla questione meridio– nale cit., pp. 159--165. [N.d.C.] 2 L'articolo Nord e Sud nel partito socialista italiano (cfr. pp. 239 sgg.) era stato seguito da una postilla polemica di Turati, dalla quale è tratto il brano riprodotto piu avanti. [N.d.C.] 19 265 BibliotecaGino Bianco

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