Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La quesfione me1·idionale_ e il federalismo Se nuove istituzioni devono essere create e non è necessario che sieno al confine, biso– gnerà ricordarsi di quella landa amministrativa che è il Mezzogiorno. Sopra tutto deve mutare lo spirito della. politica italiana. Quando nell'Italia meridionale non saranno mandati i peggiori funzionari, ma i migliori, perché l'opera loro è piu difficile; quando .le forme attuali di parassitismo saranno combattute e non aiutate, e non sarà consi– derato H Mezzogiorno come il campo di conquista di ogni condottiero, qualche volta di ogni avventuriero parlamentare; quando si agevolerà la formazione della ricchezza e nessuna nuova imposta verrà a deprimerla, allora· si aiuterà la trasformazione indu– striale del Mezzogiorno e il problema sarà risoluto. 2 Riducendo. alla piu breve e chiara espressione l'idea del Nitti, abbia– mo: finora lo Stato ha assorbito ricchezza nel Sud e l'ha riversata nel Nord; da ora in poi bisognerà che lo Stato assorba ricchezza nel Nord e la riversi nel Sud; finora lo Stato ha mandato gli impiegati buoni nel Nord e i cat– tivi nel Sud; da ora in poi dovrà mandare i buoni nel Sud e naturalmente gli altri, cioè i cattivi, nel Nord. Ait latro ad latronem ... Noi non insisteremo su quanto di gretto e di immorale è in una siffat– ta teoria; il rimedio proposto dal Nitti si può combattere in modo molto· piu positivo, dimostrando cioè che è quasi del tutto impraticabile e che, in quel– la piccola parte nella quale può essere attuato, sarebbe inadeguato al male. Un'idea sulla quale il Nitti continuamente e giustamente insiste qua– si in ogni pagina del lavoro è che le sperequazioni dannose al Sud sono solo in minima parte dovute all'opera volon~aria degli uomini politici; esse sono una conseguenza necessaria e ineluttabile dell'unità - intesa sempre nel senso non solo politico (sulla quale non c'è discussione possibile) ma anche nel senso amministrativo e burocratico. Per esempio, dice il Nitti, la unificazione dei debiti dei vecchi stati, che riesd tanto utile al Piemonte e tanto dannosa al Sud, era una necessità assoluta, perché era impossibile fare l'unità senza unificare anche le finanze degli antichi stati. Siccome le spese militari assorbono la quinta parte del bilancio e sono fatte in massima parte nel Nord, è evidente che esse sono una delle cause principali del dis– sanguamento del Sud; ma - osserva il Nitti - questa è una necessità del– l'unità, perché le spese militari non possono non esser fatte al confine, e il confine è a nord. Nell'Italia meridionale, prima del '60, c'era un sistema tributario-finanziario adattissimo alle condizioni locali e l'unico favorevole allo sviluppo della ricchezza industriale; l'abolizione di questo sistema e la introduzione del sistema piemontese danneggiò enormemente il paese e determinò un notevolissimo spostamento di ricchezza dal Sud al Nord; ma era necessario, perché l'unità voleva che tutto il regno avesse le mede– sime istituzioni ed era naturale che le istituzioni piemontesi avessero la preferenza su tutte le altre. Le spese per lavori pubblici sono state fatte in maggior proporzione nel Nord; ma è naturale: dal punto di vista milita– re, sono piu necessarie le strade e le ferrovie del Nord che quelle del Sud. 2 F. S. N1rr1, op. cit., p. 15. 169 13 BibliotecaGino Bianco

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