Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La questione meridionale e il federalismo zogiorno, ed è impossibile calcolare quante centinaia di milioni il Sud ab– bia perduto per questo fatto. Dato tutto questo enorme riversamento di ricchezza dal Sud al Nord - riversamento, di cui lo Stato è strumento e che con un diverso ordina– mento dello Stato non esisterebbe - che meraviglia se il Nord abbia potu– to sviluppare magnificamente le proprie risorse e creare una splendida pro– duzione industriale, mentre il Sud è rimasto arretrato e misero? Che me– raviglia se il Nord è a capo di tutte le grandi iniziative, mentre il Sud è sempre alla coda? Quando non vi sono i capitali, le iniziative non possono nascere; nascono invece e si sviluppano. quando ci sono i capitali ... degli altri. Che meraviglia se si è formata nel Nord la classe industriale moder– na, che nel Sud è quasi del tutto ignota? Che meraviglia se nel Nord, ric– co e prospero, la vita sociale e politica è solida, equilibrata, dignitosa, men– tre nel Sud la piccola borghesia affamata, scarnificata, dissanguata, si con– tende ferocemente quelle poche briciole di ricchezza che il Nord si degna di lasciare ai cosiddetti fratelli del Sud? Quando si è poveri e per quanto si lavori non si sbarca mai il lunario, non si può guardare tanto per il sot– tile, e il primo osso che ci capita sottomano lo afferriamo con ingordigia e lo difendiamo con accanimento. L'Italia meridionale è oggi, di fronte all'Italia settentrionale, quello che era prima .del 1859 il Lombardo-Veneto di fronte agli altri paesi del– l'Impero austriaco. L'Austria assorbiva imposte dall'Italia e le versava al di là delle Alpi; considerava il Lombardo-Veneto come il mercato naturale delle industrie boeme; con un sistema doganale ferreamente protezionista impediva lo sviluppo industriale dei domin1 italiani. E i Lombardi erano allora ritenuti fiacchi e privi di iniziativa, ed era ormai ammesso da tutti che il popolo lombardo era "nullo.'' Cristina Belgioioso pubblicava degli Studi su la storia di Lombardia~ nei quali cercava di spiegare "il difetto di energia nei Lombardi"; e gli scrittori d'oltralpe spiegavano le condizioni arretrate dell'Italia con la inferiorità della razza. Non altrimenti oggi degli sciocconi, camuffati da antropologi, vanno nel Sud, misurano un centinaio di nasi, contano le rughe dei polpastrelli delle dita destre, studiano le for– me dei coccigi e ne ricavano la inferiorità della razza meridionale di fron– te alla settentrionale. La Lombardia, messa in condizioni favorevoli, ha fat– to stupire il mondo per i suoi progressi; lo stesso sarà del Mezzogiorno, appena le condizioni generali del paese si saranno cambiate in meglio. La ricchezza del Nord è prodotta dalla miseria del Sud: ecco la verità, che dal libro del Nitti esce luminosamente documentata. 3. Quali conseguenze pratiche ricava il Nitti dal suo studio? Quali ri– medi propone per questo stato di cose assolutamente intollerabile? . 167 BibliotecaGino Bianco \.

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