Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Risposta ad un'inchiesta Carlo VIII in poi l'Italia meridionale dové mantenere due padroni invece di uno: i dominatori stranieri e i nobili indigeni alleati sempre stretta– mente coi primi. . Quanto alla Sardegna, essa deve la sua rovina in minima parte al do– minio spagnuolo, in massima parte al governo di questi ultimi centocin– quant'anni sotto gli auspici della gloriosissima dinastia sabauda. 3. L'unità d'Italia non è stata senza vantaggi per l'Itali~ meridionale; ma i danni credo abbiano superato gli utili. Senza parlare dei debiti set– tentrionali fatti pagare dai Meridionali, delle sperequazioni tributarie, della pessima prova fatta nell'amministrazione locale da tutti gli organi del po– tere centrale, della politica doganale rovinosa pel Mezzogiorno, delle co– struzioni ferroviarie e stradali trascuratissime nel Mezzogiorno e svilup– pate nel Nord a spese di tutte le regioni italiane; secondo me i princi– pali. effetti dannosi dell'unità sulle condizioni del Mezzogiorno sono due; 1) essendosi il Governo messo per ragioni dinastiche in una politica estera, militare, coloniale sproporzionata alle forze del paese, ne è nata la necessità di una finanza dissanguatrice, la quale ha sottratto al Mezzogiorno dei ca– pitali enormi, di cui esso, economicamente piu debole del Settentrione, aveva maggior bisogno che il Settentrione, per lavorare alla propria tra– sformazione economica; 2) l'unità ha messo a servizio della nobiltà feudale meridionale tutta la gran macchina militare e amministrativa italiana; quella classe sociale, che, abbandonata alle sue forze, sarebbe ben presto investita da tutte le parti dal proletariato rurale e dalla piccola borghesia e dovrebbe trasformarsi o sparire, riesce a tenersi su e ad opprimere il resto della popolazione solo in grazia dell'aiuto del Governo centrale. 4. I rimedi sarebbero i seguenti. Larghissimo e radicale decentramento amm1mstrativo, che tolga dalle mani del Governo centrale l'istruzione, l'amministrazione finanziaria, la polizia, l'esercito, e affidi tutte queste attribuzioni alle regioni e ai co– muni. Il Governo centrale dovrebbe solo occuparsi della politica estera, politica monetaria, legislazione civile, criminale, commerciale, insomma do– vrebbe esercitare solo quelle funzioni di indole generalissima, che interes– sano tutta la collettività nazionale. Economie larghissime e spietate in tutte le spese improduttive o dan– nose, incominciando naturalmente dalla lista civile. 135 BibliotecaGino Bianco

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