Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale fatti, i socialisti furono accusati da.i repubblicani di aver provocati 1 tu– multi; fortunatamente si trovò un capitano onesto, dalla cui deposizione riesd dimostrato che i tumulti e il massacro furono provocati dal delegato. I socialisti furono assolti in prima istanza e in appello, uno mod appena uscito di carcere, e il delegato fu traslocato per punizione. A Roma che cosa fanno questi bravi repubblicani? Finora non sono mai riesciti ad affermarsi come partito indipendente nelle elezioni ammi– nistrative; si sono sempre concentrati coi monarchici per combattere i cle– ricali e han sempre rinunziato a una vita propria per far piacere ai mas– soni crispini e compagni. E che cosa fanno i deputati repubblicani di Roma per educare le loro masse? Presiedono le commissioni dei disoccu– pati, che vanno a domandare al ministro la continuazione del monumento a Vittorio Emanuele e vanno ai funerali religiosi per protestare quando i preti non vogliono le bandiere in chiesa. In un'altra città i repubblicani, dopo aver conquistato il Consiglio co– munale, non han saputo far di meglio che esporre la bandiera, illuminare il municipio e far suonare la banda per il 14 marzo; altrove il capobanda del partito repubblicano è amico intimo del delegato e tutti, anche i suoi amici, lo accusano di far la spia. E questi sono fatti, che conosco diretta– mente e che posso documentare! Tutti questi esempi sono presi fuori di Milano e della Lombardia, né io penso a rendere i lombardi responsabili degli errori dei cos1 detti re– pubblicani degli altri paesi; ma è un fatto che nell'Italia centrale e me– ridionale quando si parla di repubblicani, si pensa solo a questi e non ai neo-repubblicani di cui è centro Milano. Che meraviglia che il partito repubblicano sia andato sempre deca– dendo? c'è bisogno di scoprire la nostra slealtà per spiegare questo fatto doloroso? che meraviglia che i socialisti combattano sempre i repubbli– cani spesso con maggiore acrimonia che non combattano i monarchici? Io finora mi sono trovato quasi sempre a sconsigliare i miei compagni, quando mi sono trovato davanti a un caso determinato, dall'allearsi coi repubblicani; li ho consigliati anzi quasi sempre a combatterli. E s1 che in teoria io sostengo in tutti i modi la necessità dell'alleanza! I giornali radicali e repubblicani gittano alte grida quando sentono che nel collegio A i socialisti hanno opposto al candidato repubblicano un candidato proprio oppure si sono astenuti dall'aiutare... l'affine. Essi, si– tuati lontani dal campo della lotta, non vedono se non le bandiere, e non capiscono che molto spesso il candidato cosiddetto repubblicano è una bandiera, che copre merce di contrabbando, e lui lo sa 8 ! 8 Avvertiamo il Pessimista, il quale mostra di non ricordarsene, che a Milano nelle elezioni del 1897 e in altri collegi della nostra regione, noi, invece, desiderammo affermarci con un nostro distinto candidato, anche dove erano portati con certezza di vhtoria candidati radi– cali o socialisti. Di che regioni parla il Pessimista quando discorre cosi inesattamente del par– tito repubblicano? [N. dell'" Educazione Politica."] 124 BibliotecaGino Bianco

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