Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Sempre dritto! esposta senza ripari agli assalti degli innumerevoli nemici che essa è an– data a poco a poco suscitando intorno a sé stessa. Se noi, spinti dalla neces– sità di conquistare la libertà politica, invece di star a guardare imbambolati al "sol dell'avvenire" aiuteremo quelli che sono oppressi come noi dalla reazione e dalla .politica estera, militare, africana, finanziaria del presente Governo, noi assicureremo la fine della oligarchia e ci conquisteremo la libertà di cui abbiamo bisogno. * Tutte le persone rese malcontente dall'attuale politica governativa italiap.a vanno raccogliendosi intorno a cinque partiti: clericali, democra– tici legalitari, repubblicani, socialisti, anarchici. Coi clericali noi non abbiamo nulla da fare: quantunque in questo partito sia molto viva una corrente democratica molto onesta e simpatica, la corrente reazionaria è molto piu potente, se non per numero, per ade– renze e per influenza spirituale; intorno ai reazionari clericali si stringe– ranno i reazionari, che per ora sono liberali, e in seguito diventeranno cle– ricali, e il gruppo democratico dovrà dopo un po' di opposizione sotto– mettersi, pena la scomunica, direbbe il Giusti. Però l'azione dei clericali è importantissima, perché scalza il terreno dalla destra sotto il Governo, mentre altri lavorano dalla sinistra. Coi democratici legalitari nella nostra azione non elettorale noi po– tremmo avere poco o nulla di comune; essi si insteriliscono nell'illusione, in cui non vorremmo si insterilisse il nostro partito, di credere possibile la lot– ta civile in un paese, in cui il Governo è arrivato all'estremo della barbarie. In ogni modo è certo che i democratici legalitari, non sono i piu sicuri e sfegatati sostenitori pel presente Governo; essi desiderano i "placidi tra– monti"; se la giornata tramonterà senza placidi aggettivi, accetteranno co– munque sia il tramonto ed ... entreranno nel letto. Restano i repubblicani e gli anarchici. Incominciamo dagli ultimi. Io dico, a costo di far strillare tutti i bi– gotti di questo mondo, che se gli anarchici volessero accòrdarsi con noi nella conquista immediata della libertà politica, riconoscendo la impossibi– lità logica e pratica della loro anarchia, come noi riconosciamo la impos– sibilità immediata del nostro collettivismo, noi dobbiamo allearci cogli anar– chici, senza spaventarci del loro nome: Caserio 5 e Luccheni 6 non sònél;anar– chia; di matti e di delinquenti ce n'è in tutti i partiti, il partito anarchico s Sante Caserio, uccise il 24 giugno 1894 il presidente della repubblica francese Sadi Carnot. [N.d.C. J 6 Luigi Luccheni uccise il 10 settembre 1898 l'imperatrice Elisabetta moglie di Fran– cesco Giuseppe. [N.d.C.] 99 BibliotecaGino Bianco

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